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‘Gentleman Jack’ – Nessuna mi ha mai detto di no

La serie biografica su Anne Lister, scritta e ideata da Sally Wainwright, torna per regalarci un lieto fine e ricordarci che alcune regole vanno infrante

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La seconda stagione di Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no è finalmente disponibile in Italia, a due anni dalla sua prima messa in onda sulla emittente televisiva britannica BBC ONE nel 2022. Gli 8 episodi sono ora visibili su Now TV, dove è possibile recuperare la prima stagione, costituita anche questa da 8 episodi. La serie è ideata, scritta e in parte diretta dalla sceneggiatrice, produttrice televisiva e regista britannica, Sally Wainwright che è solita raccontare storie di donne del passato – realmente esistite o immaginarie – che si distinguono per intelligenza, coraggio e intraprendenza a dispetto dei dettami del loro tempo (To walk invisibile, Nell-Rinnegata). Infatti Gentleman Jack si basa sui 27 diari scritti dalla proprietaria terriera, viaggiatrice e diarista britannica Anne Lister (1791-1840). Una delle prime donne moderne a vivere apertamente la propria omosessualità. I suoi diari, scritti in una lingua inventata che mescola greco antico e algebra, sono stati utilizzati come base per la sceneggiatura che ha ripreso numerosi dialoghi e passaggi tratti direttamente da questi documenti.

Anne Lister – Suranne Jones / Ann Walker – Sophie Rundle

Un percorso di affermazione

Alla fine della prima stagione Anne Lister (Suranne Jones) ha in mano il pieno controllo delle sue proprietà terriere, è alla ricerca di nuovi modi per espandere la propria ricchezza. E, soprattutto, è riuscita ad ottenere la fiducia e l’amore della facoltosa ereditiera Ann Walker (Sophie Rundle). Le due donne riescono anche a sposarsi, prendendo i sacramenti il giorno di Pasqua del 1834.

Se la prima stagione è stata quindi all’insegna della conquista sia da un punto di vista imprenditoriale che amoroso, la seconda stagione è all’insegna dell’affermazione e del consolidamento di questi due aspetti.

È passato più di un mese dal matrimonio che ha portato Ann Walker ad allontanarsi dalla zia paterna (Stephanie Cole). Fin dalla prima puntata vengono messe in luce quelle che saranno le trame principali di tutta la narrazione. La costruzione di un  pozzo per l’estrazione del carbone, il tentativo di Miss Lister e Miss Walker di cambiare i propri testamenti a favore l’una dell’altra nonostante le opposizioni della famiglia di Miss Walker. E, infine, il dubbio che anche l’amore, per Anne Lister, possa essere qualcosa da amministrare.  Le trame secondarie troveranno conclusione in questa ultima stagione, ma alcune di esse resteranno completamente slegate dall’insieme. E sarà così evidente che la loro funzione principale è solo quella di estendere il tempo necessario per la risoluzione delle trame principali.

L’arte del dettaglio  

Gentleman Jack rappresenta un bellissimo esempio di serie biografica che si distingue per la cura con cui è stata realizzata. L’attenzione ai costumi, curati da Tom Pye, rispetta non solo lo stile dell’epoca ma anche la personalità di Anne Lister, nota per la sua abitudine di vestirsi sempre di nero, come evidenziato dagli acquarelli che la ritraggono. In particolare, la spilla rossa a forma di cuore indossata da Suranne Jones nella prima puntata della seconda stagione riprende le fattezze di una spilla che  Anne indossa in uno degli acquerelli che la ritraggono.

L’estetica della serie è ulteriormente potenziata da una fotografia nitida con l’uso prevalente di colori caldi, che però non sono mai troppo accesi. Le scene girate di giorno in esterni sono illuminate dalla luce naturale delle giornate inglesi spesso nuvolose. E nell’intera stagione è soltanto una la sequenza girata di notte. Mentre gli interni sono illuminati da fonti di luce dell’epoca: candele, camini e la luce che filtra dalle finestre o dalle grandi vetrate delle ricche case vittoriane. Questa scelta rende gli ambienti autentici e immersivi, dove ogni arredo è posizionato per ottimizzare l’illuminazione.

La musica di Gentleman Jack

Murray Gold, noto per il suo lavoro su Doctor Who, ha creato una musica che non solo accompagna la narrazione ma arricchisce l’atmosfera della serie. Il brano “Gentleman Jack” di O’Hooley & Tidow, che ascoltiamo nei titoli di coda, è particolarmente evocativo. Il fatto che la musica riprenda elementi di musica popolare inglese è molto significativo, poiché aiuta a contestualizzare la storia nel periodo storico in cui si svolge e riflette l’identità e le esperienze di Anne Lister. La scelta di mantenere un ritmo che rispecchia la determinazione e la vivacità di Anne è un modo per farci entrare nella sua mentalità e nel suo mondo. La colonna sonora diventa così un’estensione della narrazione, amplificando l’impatto emotivo e storico della serie.

La regia

Tutti devono stare al passo di Gentleman Jack, anche la regia la insegue con l’uso di carrellate, continui cambi di inquadrature e la camera a spalla che ansima ansiosa in questa velocità. Ogni cosa nella serie, dalla luce alla musica, è studiato per enfatizzare il carisma e l’energia di Anne. Trasportando lo spettatore nella sua vita , dove “tutto è più bello con la giusta luce.”

Anne Lister – Suranne Jones

Oltre la quarta parete

Un elemento che caratterizza particolarmente questa serie tv è l’uso dello sguardo in macchina: la protagonista parla direttamente con gli spettatori. Ad apertura della seconda stagione è proprio Anne che ci dà il benvenuto. Lo noterete anche guardando il trailer.

Gentleman Jack è quindi anche una serie tv metafinzionale. Alla stregua di opere come Fleabag oppure House Of Cards, Gentleman Jack è totalmente consapevole della sua finzione e della nostra presenza. E quando Anne ci guarda crea un legame più intimo con noi e ci rende parte integrante della storia.

Nella prima stagione questo espediente è utilizzato raramente ed esclusivamente dal personaggio di Anne, così da identificarla come l’unica ad avere il controllo della narrazione. Nella seconda stagione invece viene utilizzato più assiduamente e da altri due personaggi: Marian Lister (Gemma Whelan) sorella di Anne, e Mariana Lawton (Lydia Leonard) amante di Anne. Mai da Ann Walker. È come se la consapevolezza della presenza degli spettatori passasse per la consapevolezza di loro stesse e la necessità di esistere oltre la volontà della protagonista. L’abbattimento della quarta parete è una metafora che indica l’abbattimento di ogni limite e lo svelamento di altre esistenze.

Il coraggio di rompere gli schemi nel XIX secolo

Sally Wainwright, riuscendo a mantenere un equilibrio tra accuratezza storica e drammatizzazione, tratta il tema del rapporto tra proprietari terrieri e contadini nell’età Vittoriana. In piena rivoluzione industriale, ma mostrando diverse donne con una diversa capacità e possibilità di essere consapevoli di sé stesse.

Gentleman Jack non è solo il racconto della vita di Anne Lister e del suo amore con Ann Walker, ma anche un affresco vivido del contesto storico dell’Inghilterra ottocentesca, con particolare attenzione alla condizione delle donne di quell’epoca. Sally Wainwright riesce a dare il giusto rilievo a una società rigida e patriarcale, in cui le donne lottavano per affermarsi in un mondo dominato dagli uomini. La serie offre una finestra sull’Inghilterra vittoriana. Un periodo in cui il matrimonio era spesso l’unica via di emancipazione e sopravvivenza per una donna, ma Anne Lister rompe gli schemi. La sua determinazione a gestire le sue proprietà, fare affari e vivere apertamente la sua relazione con Ann Walker è un atto rivoluzionario, che rispecchia le sfide e le limitazioni con cui le donne dell’epoca dovevano confrontarsi. Gentleman Jack è una serie drammatica che evita il melodramma, con personaggi ben caratterizzati e dinamiche che spesso hanno un effetto vivace. In questo equilibrio emozionale, emerge la vita di una donna che ha scelto di appropriarsi di prerogative tradizionalmente maschili, confrontandosi e prevalendo su un mondo dominato dagli uomini.

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Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no: Il potere e la forza di Anne Lister