Su Prime Video è stato distribuito il documentario The Story of Playstation, scritto e diretto da Jake Hickman (The Story of Nintendo). Il film Entertain Me Productions ripercorre le tappe che hanno portato Sony a posizionarsi tra le aziende leader del settore videoludico.
Il Giappone e la tecnologia
Il prologo di The Story of Playstation è una sintesi dei punti cardine della storia che il documentario racconta. A partire dai filmati d’archivio e dalla voce narrante di Jason Pumarada, sullo schermo viene ricostruita la condizione del Giappone del secondo dopoguerra. A seguito del disastro bellico e atomico, la nazione è in ginocchio e si trova a un bivio tra resa e ripartenza. La strada prescelta sarà quella della ricostruzione, ma da dove iniziare? Per il Giappone è stato fondamentale l’investimento nel campo in cui ancora oggi si distingue, quello della tecnologia. È chiaro che la posta in gioco è alta: il settore tecnologico e poi videoludico non rappresentano solo un valore economico, ma diventano il mezzo attraverso il quale un’intera nazione tenta di ricostruirsi e di affermare la propria identità. Ai filmati d’epoca – in bianco e nero e a colori – si alternano significativamente segmenti tratti da alcuni tra i videogiochi più iconici di PlayStation, costruendo un ponte tra passato e presente.
Sony come icona culturale
The Story of Playstation segue una linea cronologica ben precisa. Dal secondo dopoguerra, infatti, si passa al 1979, anno in cui Sony si impone a livello mondiale con l’immissione sul mercato del suo Walkman. L’intuizione di Masaru Ibuka, fondatore di Sony insieme ad Akio Morita, è emblematica per l’identità dell’azienda e fondamentale per il suo successo. In un settore così competitivo, infatti, Sony puntava a sviluppare prodotti unici per non essere sopraffatta. Sarà questo l’obiettivo anche quando la multinazionale entrerà nel settore videoludico.
Verso la nascita di PlayStation: i protagonisti
Come molti documentari, The Story of Playstation si articola su due percorsi che si intrecciano. Da un lato, la ricostruzione della storia per mezzo del materiale d’archivio e della voce narrante; dall’altro, i contributi di esperti del settore che, a posteriori, rileggono i fatti valorizzandone la portata epocale. Il documentario si concentra quindi su figure e vicende che per Sony sono state decisive nell’approdo al mondo dei videogiochi. Negli anni Ottanta questa fetta di mercato era già satura, Nintendo e Atari vi primeggiavano, ma Sony riuscì a fare breccia grazie alle idee del suo ingegnere informatico Ken Kutaragi. L’intuizione è un elemento spesso sottolineato dal documentario; infatti, risulta determinante nel raggiungimento dei successi di Sony. In questo decennio, Kutaragi immaginò un prodotto domestico capace di fornire una sorprendente grafica tridimensionale a un costo contenuto.
La rivincita di Sony e l’esplosione di PlayStation
Oltre a individuarne le figure cardine, The Story of Playstation descrive Sony stessa come un personaggio. Se questa azienda è protagonista, Nintendo si rivela, a sorpresa, l’antagonista. Dopo aver collaborato alla creazione del Super Nintendo, Kutaragi strinse accordi con l’azienda per realizzare insieme la PlayStation, ma il progetto non andò in porto. Nintendo, infatti, annunciò pubblicamente e a insaputa di Sony la sua collaborazione con la straniera Phillips. A questo punto, Sony decise di prendersi la sua rivincita realizzando autonomamente la prima PlayStation, che uscì nel 1994. Ancora una volta, le intuizioni di Kutaragi risultarono corrette perché il prezzo di 299 dollari sbaragliò la concorrenza. Ebbe inizio, così, l’ascesa di PlayStation, che otterrà il massimo successo con PlayStation 2, la console più venduta di sempre.
La forza di PlayStation: innovazione e differenza
Nei pochi minuti iniziali, The Story of Playstation racconta il percorso di Sony dagli anni Sessanta fino ai Novanta, ma procede fino al presente con PlayStation 5. La narrazione cronologica è scandita dall’uscita delle varie console Sony, punto di partenza per riflettere sull’identikit dei videogiocatori che le avrebbero accolte. A tal proposito, in un momento in cui le console più diffuse si rivolgevano a bambini e famiglie, la PlayStation fornì nuovi prodotti in grado di parlare ad adolescenti e adulti, introducendo generi e temi differenti. Nella costante capacità di innovazione e dialogo col presente viene, quindi, individuata la chiave del successo di Sony nell’ambito videoludico.
Il gioco al di là dello schermo
Tra le immagini che costruiscono il documentario, alcune ritraggono giocatori alle prese con la console, ma anche cosplayer che ispirano i loro costumi ai personaggi dei titoli esclusivi per PlayStation. Tomb Raider, God of War, The Last of Us sono alcuni dei videogiochi che hanno dato il via a una comunità di fan, la cui passione si esprime al di là del momento di gioco. Tra i temi di The Story of Playstation troviamo, infatti, partecipazione e connettività degli utenti. I videogiochi non danno vita solo a mondi virtuali, spesso accusati di isolare chi li usa; bensì, creano legami tra le persone. Fenomeno ulteriormente facilitato dal collegamento tra console attraverso la rete internet.
PlayStation e cinema
I professionisti del settore intervistati nel documentario di Hickman, nel raccontare la storia di PlayStation, fanno anche riferimento al cinema. I percorsi di queste due forme d’arte si sono spesso intrecciati. Infatti, The Story of Playstation mostra quanto il mondo videoludico abbia attinto da quello cinematografico. Non si tratta solo di una relazione contenutistica, ma anche di un dialogo tra media. La tecnologia PlayStation ha dimostrato che i videogiochi possono costruire mondi tramite i quali raccontare storie complesse. Inoltre, il fotorealismo che ha determinato il successo della console Sony si rifà proprio all’estetica cinematografica, oggi sempre più evidente nelle cutscene. Non mancano, inoltre, riferimenti agli autori cinematografici che si sono avvicinati al mondo Sony. David Lynch, ad esempio, ha realizzato Welcome to the Third Place (2000), uno spot per l’uscita di PlayStation 2.
Il videoludico come strumento di libertà
The Story of Playstation prende le mosse dalla distruzione della guerra per arrivare al progresso tecnologico come via per la ricostruzione. Già il videoludico, in realtà, è nato a partire dalla tecnologia usata a scopi bellici, come è accaduto per internet e il computer. Per questo motivo, la storia di PlayStation non è solo quella di un successo economico, ma testimonia il processo di rinascita di un’intera nazione. Inoltre, la grande diffusione della console Sony non sarebbe stata possibile senza la volontà di creare videogiochi capaci di rivolgersi a più persone possibili.
In sintesi, The Story of Playstation è una storia di speranza. Il Giappone è ripartito da un presente drammatico e ha lavorato duramente per costruire un futuro all’insegna dell’innovazione, ma anche del divertimento.