Presentato alla 60 Mostra internazionale del Nuovo cinema di Pesaro, Terminal Island è il cortometraggio della regista americana Sam Drake.
I lavori della Drake, realizzati con pellicola 16 mm e found media, hanno circolato in vari festival e istituzioni, tra cui Media City Film Festival, Crossroads, Alternative Film/Video, Collectif Jeune Cinéma, Non-Syntax Experimental Image, Winnipeg Underground Film Festival, Transient Visions Festival of the Moving Image, Antimatter e IFFR.
Terminal island La sinossi ufficiale
Terminal Island, o il canto del cigno della palma losangelina. Gli splendidi panorami della capitale della California, fra l’altro uno dei luoghi dal clima più piacevole che esistano, non sono esenti dalle piaghe dell’era contemporanea, inquinamento, cementificazione, e dalle grandi paure per le catastrofi imprevedibili: di qui un sermone declamato in una futuristica struttura completamente vuota. Ma la preoccupazione ecologica non impedisce alla regista di montare in modo espressivo intriganti scorci di Los Angeles e inquadrature inedite, a volte angoscianti, di una città più complessa del suo nome.
TERMINAL ISLAND – Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Pesaro Film Festival.
Paradiso perduto
Terminal Island è un ritratto del Paradiso Perduto. Los Angeles, in California, è un luogo di immensa bellezza ma è anche un punto di riferimento per il disastro ecologico. Gli skyline pieni di smog, lo sviluppo eccessivo e la scomparsa della simbolica palma di Los Angeles sono alcuni degli indizi che qualcosa di grave sta accadendo.
Sotto un sole arido i pochi alberi che resistono al caldo eccessivo si affannano respirando con fatica. Le foglie secche e morenti sostituite da antenne e microfoni. Sul terreno i segni di scosse di terremoto che evidenziano la fragilità di una città in perenne pericolo.
Dappertutto si avverte un’atmosfera decadente : è come un macigno che si muove sotto i tuoi piedi.
People who need people are the luckiest people in the world.
Mentre le auto sfrecciano veloci in una corsa contro il tempo, sollevando polvere nell’aria afosa, ancora una mano accarezza i graffi sulla carrozzeria consunta levando via la crosta della corrosione. Sotto potrebbe rinascere qualcosa?
E’ chiara la denuncia delle regista di come lo sviluppo tecnologico rappresenti una piaga dell’era contemporanea: tra inquinamento, cementificazione, cambiamento climatico. Grande è la paura per le minacce ambientali imprevedibili che possono giungere improvvise e di cui a sprazzi si odono le urla anticipatrici . Quello che non vediamo viene percepito attraverso l’eco di voci distorte registrate come su un nastro trasmesso via radio. Nel suo breve corto Sam Drake monta in modo espressivo ed artistico inquietanti scorci di una Los Angeles quasi futuristica, con inquadrature di una città che ormai ha ben poco a che fare col suo nome. Apocalittico.
Pesaro Film Festival le novità della mostra