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Cannes

‘Locust’: Il lungometraggio di Keff proiettato a Cannes

Un ritratto duro della città di Taiwan, tra malavita e corruzione

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Locust, primo lungometraggio di Keff, fa parte della selezione per la proiezione durante la Semaine de la Critique del Festival di Cannes.

Locust: a trama 

Locust è ambientato nel 2019 a Taiwan, in stato di tumulto a causa delle proteste della popolazione contro il governo. Zhong-Han, un adolescente affetto da mutismo, conduce una vita in bilico tra il suo lavoro nel ristorante a conduzione familiare e l’attività di gangster durante la notte. Quando un uomo d’affari di nome Bruce vuole comprare il ristorante, la vita del protagonista prenderà una piega del tutto inaspettata. 

Locust: Taiwan

Il film è un duro ritratto della città di Taiwan, in cui i reali moti sociali del 2019 sono rappresentati attraverso materiale d’archivio e telegiornali. Le proteste scandiscono l’incedere del film e hanno un forte impatto sulla vita del protagonista. Tuttavia, se parte della popolazione esprime preoccupazione per lo stato delle cose e l’escalation della violenza, molti non si curano affatto di ciò che accade intorno. Come per esempio nella scena della lavanderia pubblica, in cui le notizie vengono ascoltate distrattamente da chi aspetta, tra noia e rassegnazione, che il lavaggio degli abiti si concluda. 

Locust: la vita dei gangster 

Locust offre un’interessante spaccato sulla vita dei criminali di Taiwan. Attivo principalmente di notte, il gruppo di cui fa parte il protagonista si comporta come una banda di teppisti qualunque. Tutti indossano un abbigliamento nero e  danneggiano le proprietà di coloro che non pagano quanto dovuto al boss locale. Una volta capito che non ha senso “depredare chi non ha soldi”, la squadra di malviventi decide di puntare in alto rubando carte di credito e telefoni ai ragazzi ricchi e viziati. Questi comportamenti sono solo di facciata, perché in realtà vengono usati dai costruttori locali per intimidire e sfrattare i proprietari dei locali che non vogliono vendere le loro attività commerciali. Taiwan appare come una città in cui la corruzione dilaga soprattutto nelle alte sfere, senza tutela per la popolazione.

La regia 

Il film ha un ritmo lento, intimista, che evolve insieme al protagonista. Il quartiere si svela man mano, aggiungendo dettagli che fanno parte della quotidianità del giovane, come le visite al supermercato per acquistare le sigarette o il ghiaccio. Il contrasto tra il giorno e la notte sottolinea la doppia vita di Zhong-Han, in apparenza un bravo ragazzo insospettabile. Le musiche enfatizzano i moti dell’animo del protagonista, sempre più dubbioso sui suoi comportamenti e sull’appartenenza al gruppo di teppisti quando viene coinvolto negli intrighi politici e nei loschi affari della città. Mondi molto più grandi di lui. La fotografia è molto curata e ricca di contrasti, come la città in cui è ambientato il film. 

Locust offre un ritratto crudo e senza sconti di Taiwan, in cui non c’è redenzione. L’onestà della popolazione e gli antichi valori si scontrano con gli interessi di pochi e, come spesso accade, non c’è altra soluzione se non chinare la testa. 

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Locust

  • Anno: 2024
  • Durata: 136'
  • Genere: Drammatico
  • Regia: Keff