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Festival Cinema Africano, Asia e America Latina

La serata inaugurale del 33° FESCAAAL

Nella prestigiosa location della Fondazione Prada si è aperta ufficialmente la nuova edizione del Festival del Cinema d’Africa, Asia e America latina, ormai storico appuntamento milanese che, quest’anno, si svolgerà dal 3 al 12 maggio

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Nella serata del 3 maggio 2024, si è svolta presso la prestigiosa sala del Cinema Godard della Fondazione Prada di Milano, la cerimonia inaugurale del 33° FESCAAAL, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America latina e di cui Taxidrivers è Media Partner.

Sul palco, a presentare questa nuova edizione del Festival, Alessandra Speciale e Annamaria Gallone, direttrici artistiche del FESCAAAL, e André Siani, presidente del COE, l’associazione Centro di Orientamento Educativo che, sin dal lontano 1991, organizza quello che rappresenta l’unico festival italiano interamente dedicato alle cinematografie, spesso poco conosciute, dei tre continenti, allo scopo di promuovere giovani registi emergenti e approfondire varie tematiche della società interculturale.

Il tutto in uno spirito di collaborazione che, come ha più volte ribadito Siani, non deve mai mancare se si vuole sperare di costruire una società più equa e giusta.

Le tre zebre, mascotte di questa edizione del Festival

Siani, inoltre, voltandosi verso lo schermo, ha posto l’attenzione del pubblico sulle mascotte che accompagnano il Festival: le tre zebre che simboleggiano i tre continenti che, da 33 anni, vengono raccontati attraverso le immagini e le voci dei protagonisti. Un chiaro invito all’unità e alla collaborazione, pur nel rispetto delle diversità, in un momento particolarmente difficile per i vari conflitti e tensioni che attraversano il nostro pianeta.

Il film di apertura

La serata è proseguita invitando sul palco Babak Jamali e Carolina Cavalli, regista e cosceneggiatori di Fremont, il film scelto per l’apertura del Festival, già presentato al Sundance Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma. E che verso la fine di giugno uscirà nelle sale italiane distribuito da Wanted Cinema.

Il film, girato in bianco e nero, è il sentito ritratto di Donya (la straordinaria attrice non professionista Anaita Wali Zada), giovane afghana, ex traduttrice per l’esercito Usa a Kabul, giunta nella cittadina californiana di Fremont, dopo essere stata evacuata dal suo paese a seguito dell’arrivo dei talebani.

Un film bello, ben scritto e girato, che evidenzia lo stress che può provare chi emigra dal proprio paese giungendo a contatto con una tripla collettività: la sua, quella del paese ospitante e quella cinese, presso la quale Donya lavora, scrivendo brevi frasi per i bigliettini inseriti nei biscotti della fortuna.

Al termine della proiezione Babak Jalali e Carolina Cavalli hanno risposto alle numerose domande di Paolo Moretti, curatore della programmazione di Fondazione Prada e a quelle del folto e interessatissimo pubblico, che ha mostrato di gradire l’opera del regista iraniano e della giovane sceneggiatrice italiana.

Gli articoli di Marcello Perucca

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