Civil War, il film prodotto dalla rinomata casa di produzione indipendente A24, ha recentemente catturato l’attenzione del pubblico grazie a una campagna pubblicitaria che ha generato non poche controversie. La serie di poster rilasciati per promuovere il film ha suscitato scalpore per le immagini suggestive di città americane devastate dalla guerra. Tuttavia, c’è un dettaglio sorprendente: nessuna di queste scene è effettivamente presente nel film.

Le immagini mostrano scenari post-apocalittici in importanti città americane, trasformate dal conflitto in maniera drammatica. Si può ammirare Las Vegas con il suo celebre edificio The Sphere ridotto a un relitto.Los Angeles con un’inquietante unità di armi galleggianti in un lago, San Francisco con truppe di pattuglia, una Miami in rovina e battelli turistici trasportanti rifugiati sul fiume Chicago. Questa discrepanza ha suscitato domande sulla coerenza della campagna pubblicitaria e ha portato a critiche riguardanti l’uso dell’intelligenza artificiale nella creazione delle immagini.


La controversia attorno a questa strategia di marketing ha diviso il pubblico, con alcuni spettatori che si sono sentiti ingannati dalle aspettative create dai poster, mentre altri hanno espresso confusione riguardo alla scelta di utilizzare immagini non presenti nel film.
Nonostante ciò, Civil War ha sorpreso positivamente. Il lavoro dello sceneggiatore e regista Alex Garland ha ottenuto un successo al botteghino al di là delle aspettative, con un incasso di 25,7 milioni di dollari nel suo weekend di apertura, stabilendo addirittura un record per lo studio. Tuttavia, la discussione sulle immagini promozionali ha sollevato un dibattito più ampio sull’etica nell’industria cinematografica e sull’utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale nella creazione di materiale pubblicitario.
Fonte: The Hollywood Reporter