‘Il predicatore’ di Paolo Casalis al Glocal Film Festival

Ne Il predicatore, il regista Paolo Casalis filma le peregrinazioni di Stefano Ansaldo, quarantacinquenne di origini sudamericane, che, alla guida del suo camper e con al fianco la moglie Cristiana, attraversa l’Italia per convincere i presenti ad abbracciare la parola di Cristo.

Glocal Film Festival 2024

Il doc si apre con un video che mostra questo bizzarro personaggio che, già nel 2012, provava a diffondere il Verbo da Santa Margherita Ligure.

“Per me la predicazione, in certi momenti diventa in vero e proprio combattimento contro tutto quelli che gli altri credono e fanno.”

Dubito che Stefano Ansaldo abbia letto “L’avvenire di un’illusione“, scritto da Sigmund Freud del 1927. In quella pregevole opera lo psicoanalista viennese forniva un’esauriente spiegazione in merito alla religione.

L’uomo, quando era bambino, vedeva il proprio genitore forte, potente, invincibile. Crescendo, era costretto a ridimensionare l’immagine eroica del padre e dava vita a Dio, una figura immaginaria che, essendo onnipotente e infallibile, avrebbe potuto proteggerlo per tutta la vite e oltre.

Messe da parte le note affermazioni di Karl Marx “La religione è l’oppio dei popoli”, Freud rinforzava, quindi, le affermazioni di altri filosofi che teorizzavano come fosse stato l’uomo a creare Dio e non viceversa.

Vedendo il doc di Casalis, appare evidente, invece, che il predicatore sudamericano non è affatto sfiorato da questi dubbi.

In giro per l’Italia con il suo camper

Con verve e impeto, agitando cartelli o con in mano la Bibbia, frusta le persone che lo ascoltano nelle piazze italiche, invitandoli a convertirsi prima che sia troppo tardi e ad abbandonare lusso e materialismo. Il suo modo di predicare non è pacato e tranquillo, ma aggressivo e diretto,

“Mi sento come un gladiatore che deve andare in un’arena.”

I suoi video in Rete sul canale Solo Cristo salva

I video, ripresi dalla moglie Cristiana, sono poi postati in Rete e seguiti da migliaia di followers. Per sua stessa ammissione Stefano dichiara di non lavorare più da anni e di vivere grazie alle offerte che gli giungono da donatori sconosciuti.

Un ritratto asciutto e senza fronzoli quello proposto da Casalis che, probabilmente, illuminerà il cuore dei credente, ma lascerà perplesso chi non ha aspirazioni per l’Assoluto e che, laicamente, vive la vita senza coltivare false illusioni.

Il doc  sarà proiettato domenica 24 marzo alle ore 14 al Cinema Massimo di Torino, nell’ambito del Glocal Film Festival.