Amicizia e sogno americano con Driven – Il caso DeLorean, tragicommedia che racconta la caduta in disgrazia del magnate delle automobili, John DeLorean.
Abiti colorati, macchine, musica e atmosfere tipiche degli anni 70/80 fanno capolino in un film che rivela il processo di creazione del progetto di John DeLorean. La sua auto sportiva in acciaio inossidabile gli darà grattacapi per il resto della carriera.
Driven – Il caso DeLorean Trama
1974. Jim Hoffman (Jason Sudeikis) è un classico padre di famiglia con due figli e moglie (Judy Greer), ma, occasionalmente, spacciatore di droga.
Arrestato per vendita di cocaina e trasferitosi in un ricco quartiere di San Diego, la vita di Jim si intreccia con quella del suo vicino di casa, John DeLorean (Lee Pace)
Tra i due uomini nasce un’amicizia inaspettata proprio mentre la nuova impresa di John, la DeLorean Motor Company, sta decollando. Ma con l’FBI che spinge Jim a dare informazioni sul suo appariscente ex spacciatore, Morgan Hetrick (Michael Cudlitz), accompagnato da Katy Connors (Erin Moriarty), e i finanziamenti di John che finiscono nel dimenticatoio, le cose prendono una svolta oscura. La pellicola si basa su eventi realmente accaduti che ai tempi generarono un vero e proprio scandalo.
Il dualismo di Driven, tra dramma e commedia
Nick Hamm ci ‘guida’ con sguardo leggero all’interno di una discesa nel film, da un lato comico e dall’altro drammatico. Una dualità che si riflette nei due personaggi principali. Lee Pace (il lato drammatico?) veste i panni di DeLorean, una figura ammaliante e carismatica; mentre il Jim Hoffman di Sudeikis, con la sua classicità e la capacità di sfuggire alle situazioni più difficili con l’ironia, rappresenta il lato comico.
Si è portati a pensare, introducendo il personaggio di Pace, che DeLorean ‘rubi’ la scena divenendo protagonista. La realtà è ben altra.
Gli scatti fotografici che vediamo rivolti a DeLorean alla fine del film, all’inizio erano concentrati su Hoffman, il vero protagonista. Jim, coinvolto in un traffico di cocaina, entra nell’aula di tribunale guidato da un coach dell’ultimo minuto, l’agente federale Benedict J. Tisa (Corey Stroll).
Jim collaborerà proprio con lui, preferendo diventare informatore dell’FBI sotto copertura piuttosto che affrontare trent’anni di carcere. A San Diego, Pauma Valley avviene l’incontro. La vita di Hoffman, amante dei motori, si intreccia così con quella del vicino John DeLorean, recentemente tornato a casa da una riunione alla General Motors.
Durante la conversazione, John finalmente rivelerà il suo progetto: la costruzione di un auto sportiva.
DeLorean : tra biografia e fantasia
DeLorean, un cognome, ma prima di tutto un marchio. Un marchio immaginario, ma idealmente associato a quella che Robert Zemeckis fa dell’auto nel suo Ritorno al Futuro (non solo film ma anche musical). Qui la DeLorean ha il compito di aiutare Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd) e Marty McFly (Michael J. Fox) nelle loro avventure a spasso nel tempo.
Era questo il vero desiderio di John DeLorean? Creare una macchina che durasse nel tempo (capace di affrontare anche i viaggi di Doc e Marty) ?
“Ruggine. Ogni auto in America inizia a morire dal momento in cui lascia la fabbrica. Ma la mia auto, la mia auto sarà fatta di acciaio inossidabile spazzolato. Avrà il motore posteriore; il sotto scocca sarà composto da due grandi parti stampate; il telaio e la scocca saranno una cosa sola e sarà di acciaio inossidabile. Quindi durerà per sempre; sarà l’auto più sicura in circolazione…è avrà gli airbag“.
In molti punti del film, la DeLorean sarà presa di mira anche per le portiere, associate a delle ali. Le ‘macchine volanti’ che abbiamo spesso immaginato fossero il nostro futuro, rappresentate da una macchina che vorrebbe idealmente prendere il volo, proprio come immaginava John per la sua carriera.
E le portiere, Jim…le portiere ad ali di gabbiano. Sembra uscita da un film di fantascienza. Questo qui è il futuro, si solleva in verticale, puoi parcheggiarla praticamente ovunque.
Chi avrebbe immaginato che il fiasco commerciale della sua idea sarebbe poi diventato realtà in un film proprio di fantascienza? Possiamo dire che è stato il regista Robert Zemeckis a portare in vita il progetto iniziale di John DeLorean?
Ma perché la DeLorean fu un fiasco commerciale? E che cosa portò John a scendere a patti con il traffico internazionale di stupefacenti? Tutto ciò viene raccontato in Driven – Il Caso DeLorean. Non è un film senza difetti (alcuni li possiamo ricondurre anche all’auto del film) ma il regista Hamm ha saputo rendere le dinamiche principali di una storia riuscendo a tenere lo spettatore incollato alla trama.