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‘L’altra verità’. Quando Ken Loach denunciò gli orrori di Bagdad

Mark Womack è un gigantesco protagonista per Ken Loach nel thriller presente su RaiPlay

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l'altra verità

L’altra verità di Ken Loach è disponibile su RaiPlay.

Scritto da Paul Laverty, è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2010.
Il film racconta la drammatica ricostruzione della misteriosa morte di Frankie, contractor a Bagdad, ad opera del suo migliore amico Fergus, reduce anch’egli da una missione in Iraq.
Attraverso la vicenda di Fergus, Loach e Laverty mostrano gli orrori della guerra, il circuito economico attorno ad essa e lo stress post-traumatico di chi sopravvive.

Nel cast, Mark Womack è Fergus, John Bishop è Frankie e Andrea Lowe è Rachel, vedova di Frankie.

Guarda L’altra verità su RaiPlay 

La trama ufficiale

Dopo la morte dell’amico e collega Frankie, vittima di un attentato a Baghdad, il contractor Fergus Molloy non è convinto delle spiegazioni ufficiali e decide di indagare per conto proprio sulla faccenda. Dopo aver scoperto retroscena agghiaccianti, si fa giustizia da solo, ma alla fine scopre di essersi sbagliato.

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L’altra verità di Ken Loach: la recensione

Ambientato nel 2007, e intitolato Route Irish ovvero la via Irlandese, quella che separa l’Irlanda da Bagdad, L’altra verità arriva in sala dopo Il mio amico Eric, in cui il regista omaggia il sano sport e l’amicizia. Lo fa anche con questa pellicola, ma in modo sicuramente più crudo e drammatico. Il racconto della guerra in Iraq infatti viene presentato da un triplice punto di vista. Quello di Fergus, un uomo sofferente i cui ricordi della guerra hanno notevolmente compresso la sua sfera interiore. Quello delle immagini, reali, e tragiche degli episodi tra le strade di Bagdad, visioni orribili e, purtroppo, indimenticabili per l’atrocità che trasmettono. E quello della vicenda di Frankie, ricostruita passo passo dall’ostinato Fergus.
Tutto comincia quando il protagonista ascolta in lacrime gli ultimi messaggi in segreteria dell’amico. Messaggi in cui il panico e la fretta che possa accadere qualcosa sono vivi in Frankie e per i quali ora Fergus non si dà pace. Fergus, visibilmente provato, si reca in Chiesa dove, ad attenderlo, c’è la bara di Frankie. Commosso da quella visione, non riesce a credere che lì dentro vi sia il suo caro amico. Distrutto dal dolore e rabbioso per l’impossibilità di vedere la sua salma, rimane nascosto nella Chiesa finché, nel buio, apre la bara per poter vedere un irriconoscibile Frankie.

L’indomani, al funerale, convinto che Frankie sia stato vittima di qualcosa di più grande, Fergus ascolta le parole dei capi della SAS, le forza speciali inglesi per cui entrambi lavoravano, e pian piano matura in lui la convinzione di avere ragione sulla tragica fine dell’amico.

Fergus: il protagonista

Oltre a mostrare, apertamente, immagini documentaristiche di ciò che i civili subiscono in Iraq, Loach mette a fuoco, con tatto e profonda sincerità, lo stress post-traumatico di chi sopravvive. Fergus, scontroso e ostinato, è un uomo che porta con sé un enorme bagaglio emotivo fatto di tutto ciò che ha visto. Nel corso del film emergono dettagli del suo operato in Iraq, episodi atroci e disumani davanti ai quali perfino l’animo di chi, come lui, si era arruolato con fine economico ha ceduto. Fergus è un uomo in cui la morte dell’unico amico ha innescato una scintilla che era pronta a scattare da un momento all’altro.
Interpretato da un bravissimo Mark Womack (in italiano doppiato da Luca Zingaretti), è una persona cieca ad ogni cosa sia all’infuori dalla verità di Frankie. Le indagini lo portano a rivivere il passato e a scontrarsi con una vita che, ormai, non conosce più. Gli inutili tentativi di vecchi amici nel fermarlo e la vicinanza di Rachel, moglie di Frankie, sono solo stratagemmi. Forse per ricordare che un altro modo c’è sempre, o che la speranza non manca, ma Fergus è implacabile.
Il suo odio per “l’altra verità”, quella dietro la morte di Frankie è il centro del suo mondo. Discendendo in un vortice di paura, repressione e disperazione, l’uomo si immette in una strada pericolosa. E più sembra avvicinarsi alla verità, più emergono nuovi elementi che depistano e complicano, sconvolgendo sempre più la sua psiche.

Ken Loach ci trascina in una complessa vicenda con il fiato sospeso fino alla fine

Ha alle sue spalle più di una decina di film ma il regista, nella sua unicità, continua a stupire lo spettatore. La regia è ferma, schietta e incredibile. Il thriller è “confezionato” seguendo tutte le caratteristiche del genere. E a queste, come sempre, si unisce l’ottima ricostruzione psicologia del personaggio che in questo caso non deve essere stato semplice da gestire. Paul Laverty conferma capacità narrativa e profonda sensibilità con cui restituisce sia la complessità del protagonista che del caso.

 

«In Iraq non c’è futuro, c’è bisogno di spostarsi in pascoli nuovi»

La Route Irish è illustrata dai comandanti della SAS come un terreno ormai inaridito e quindi inutile da concimare per i propri fini economici. Fergus lo riconosce nelle parole riferite dai disgustosi dirigenti dell’organizzazione che, nel corso del racconto, provano a ricontattarlo. L’Iraq, distrutto da eserciti, non è più luogo fertile. Non è più possibile quindi guadagnare con interventi militari e quindi lo sguardo va indirizzato altrove.
Le nauseabonde parole di questi “uomini” e la rabbiosa reazione di Fergus sono, probabilmente, le stesse che hanno avuto Loach e Laverty in fase di sceneggiatura. Come se avessero il bisogno di fare un salto più forte nella denuncia della verità, i due si sono spinti oltre, svelando questa realtà disumana che andava conosciuta. E se L’altra verità, in questo modo crudo e autentico, riuscirà a far cambiare idea sulla guerra anche solo a una persona, avrà, di nuovo,  fatto centro.

 

Tutti i film di Ken Loach su RaiPlay e non solo.

Il trailer italiano

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L'altra verità

  • Anno: 2010
  • Durata: 109'
  • Distribuzione: RaiPlay
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: Regno Unito, Francia, Italia, Belgio, Spagna
  • Regia: Ken Loach