Il teorema di Margherita,presentato in concorso a Vive le cinèma 2023, è diretto da Anna Novion, già nota per Rendez-vous à Kiruna.
Il film, con una produzione Francia/Svizzera, vede nel cast Ella Rumpf, Clotilde Courau, Jean-Pierre Darroussin, Julien Frison, Sonia Bonny.
Vincitore del premio César 2024 per la migliore rivelazione femminile è al cinema dal 29 marzo distribuito da Wanted.
IL TRAILER – Il Teorema di Margherita
Il Teorema di Margherita Romanzo Matematico
Il film della Novion cerca di percorrere due strade. Quella della giovane donna talentuosa sfruttata dal suo professore e in cerca di una scoperta come rivalsa sul mondo maschile. E quella della formazione, dell’esperienza di vita che le manca. Sessuale, amorosa, ma soprattutto affettuosa.
Margherita è una ricercatrice, dottoranda in matematica all’École normale supérieure. Il suo personaggio è completamente legato al carisma del suo relatore Werner, emblematico matematico mai diventato scienziato. E nei confronti del quale la ragazza ha una supponenza totale, non riuscendo a vedere il vero obbiettivo dell’anziano professore: sfruttare l’ascendenza sulla giovane ricercatrice per impadronirsi del suo lavoro. Ed è mentre avviene la dimostrazione di Margherita della congettura di Goldbach, che il mondo della ragazza cade a pezzi. Un errore mette in bilico il lavoro di anni, e il nuovo arrivato, Lucas, nuovo preferito del professore, costringe Le Thèorème de Marguerite a mettere in discussione la sua natura e il suo viaggio.
Margherita Mon Amour
Quasi come rigetto all’universo maschile della ricerca e come reazione al suo insuccesso, Margherita evade dal suo nido per sperimentare un nuovo mondo. Quello dell’indipendenza, lontana dalla matematica e dallo studio. L’incontro fortuito con la ballerina Lèa, la spinge a mettersi in gioco e a cambiare vita.
È emblematico il percorso di trasformazione che fa Margherita. Attraverso il sesso con uno sconosciuto, diretta subito alla natura sessuale, sorvolando la socialità, come se fosse la soluzione di una formula matematica. Nell’atto sessuale si vede bene, nel ribaltamento dei corpi, l’intenzione della Novion di continuare a radicare lo schematismo di Margherita.
Il sesso diventa un sistema logico, cinico e numerico su cui la protagonista ha un continuo controllo, sulle cose prima che suoi numeri. Le Théorème de Marguerite fa una cosa molto interessante, gestendo la natura di Margherita per la matematica quasi come un’ossessione.
Alla fine l’ex ricercatrice si fa affascinare da un lato quasi antieroico, sfruttando il suo talento per divenire la pokerista del quartiere. Paga così l’affitto per lei e la coinquilina. Ha l’illusione di aver fatto i conti col passato, ed essersi scissa definitivamente dal mondo della scoperta scientifica.
Le Lavagne che scorrono
Non si può impedire ad un’artista di dipingere, e a Margherita di fare calcoli su calcoli, pensando a ciò che poteva essere.
Così la seconda parte di Le Théorème de Marguerite dimentica la formazione esistenzialistica di Margherita per riprendere ciò che le spetta: la fama e la vittoria contro il relatore Werner. Perché, alla fine, di questo arriva a parlare il film: della lotta tra sessi in uno dei campi più maschilisti, quello della ricerca universitaria scientifica. E Margherita, per certi versi, sembra più dettata dal sogno di vittoria che dal desiderio di scovare la soluzione alla sua ricerca. Il suo lavoro appare una ripicca, una rivalsa sul patriarcato accademico, svuotando la limpida e genuina creazione di un talento.
Se ad inizio film le lavagne erano una clava, una ghigliottina sulla sua testa, ora è Margherita stessa a ricercarle in ogni forma possibile. In ogni superficie della casa, ogni mattone che riuscirà a ricoprire. La matematica diviene per Margherita un’ossessione, più che una rivendicazione di un’idea. E il timore di perdere le proprie ricerche viene affiancato dal bramoso desiderio di farsi applaudire dalla platea e accreditarsi come scienziata/matematica a tutto tondo.
Le Théorème de Marguerite delinea l’ossessione filosofica e strutturale di Margherita come rivalsa sul mondo maschile, ottenendo la vittoria del suo romanzo matematico femminista e oscurando quello di formazione.
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