È disponibile sul catalogo di Netflix dal 27 Ottobre “Tore”. Una serie dramedy svedese di formazione, ideata e interpretata da William Spetz.
Una storia universale che racchiude nel protagonista il dramma del “quasi trentenne”, dell’elaborazione del lutto e della fuga dalla realtá.
La trama di Tore
Un ventisettenne allo sbando dopo la morte di una persona cara, decide di sperimentare il mondo del sesso e delle droghe mentre cerca di elaborare il lutto.
Tore, un difficile viaggio dentro sé stessi

Tore è un ragazzo problematico, ha 27 anni e gravi problemi a relazionarsi con le persone. È imbarazzante, impacciato e sembra non riuscire a creare legami significativi con nessuno.
Non riesce a fare colpo sul ragazzo che gli piace, non riesce a buttarsi nelle relazioni come aveva promesso a suo padre.
Liberarsi dal trauma della morte del padre, si rivela un cammino incredibilmente tortuoso, fatto di incontri sbagliati e relazioni tossiche. Perché Tore, pensa proprio di meritarsele.
A salvarlo arriverà un locale gay e il mondo della Drag, con le sue luci a neon super colorate.
Un luogo dove finalmente Tore riuscirà a liberarsi e a trovare sollievo da quel mondo fuori che tanto lo impaurisce.
Una storia lenta e avvolgente

La storia si prende tanto tempo, e per tanto tempo sembra non succedere niente.
La vita sta scivolando dalle mani di Tore, e noi scivoliamo con lui, tra vicoli e colori neon.
Vediamo Tore, circondato da personaggi e da un mondo che sembra muoversi senza notarlo. Attendiamo che riesca a riprendersi la sua vita in mano, a liberarsi e finalmente a salvarsi con la relazione giusta per lui.
Una piccola perla di Netflix, da non perdere.