Sognando Venezia, il cortometraggio di Elisabetta Giannini, con protagonista Francesco e Morena Di Leva, è stato presentato alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema ed è in questi giorni in concorso al Napoli Film Festival. Taxidrivers è media partner dell’evento.
Una festa con un risvolto agrodolce
L’inizio di Sognando Venezia è caratterizzato proprio dalla festa di compleanno di Vittoria, la protagonista tredicenne, ossessionata, come tante sue coetanee, dal mondo dei social. Un balletto con le amiche, prontamente ripreso dalla telecamera di un telefonino e inizia la scalata per ottenere quella tanto desiderata spunta blu.
La trama di Sognando Venezia
Vittoria è un’esuberante ragazzina di tredici anni che vive nella provincia di Napoli e sogna di diventare influencer. Per il suo compleanno, suo padre, l’istrionico Fabrizio, le regala un biglietto per sfilare sul red carpet di Venezia. Inizia una preparazione bizzarra: abiti composti da ritagli di giornale, manicure, ricerche di outfit combinati, occhiali, lenti a contatto colorate e tante, tantissime storie sui social!
La regista
Napoletana, classe 1997, Elisabetta Giannini, figlia d’arte della regista Antonietta De Lillo, realizza un cortometraggio che fa sorridere, ma allo stesso tempo riflettere. La giovane regista, vincitrice del programma di mentoring dei più promettenti talenti femminili under 35 in Italia Becoming Maestre, non si prende troppo sul serio, offrendo spunti di riflessione tutt’altro che banali.
Sognando Venezia è una piccola, ma intensa, immersione nel mondo dei social. Qui tanti giovanissimi passano ore intere, con l’intento di conquistare il maggior numero di followers e like… e poi quella tanto ambita spunta blu.
“La spunta blu se ce l’hai esisti… altrimenti no!”.
Con queste parole la giovane protagonista di Sognando Venezia esprime il suo desiderio di diventare una influencer, affermando al mondo intero la sua esistenza, più virtuale che reale, ma questo non importa.
La vicenda, dunque, è di stringente attualità e la regista di Sognando Venezia ci racconta come è nata l’idea.
Come nasce Sognando Venezia
“Ho sempre vissuto il Red Carpet di Venezia come il raggiungimento di un obiettivo e un pomeriggio su internet ho trovato un sito dove si metteva all’asta la possibilità di sfilare sulla prestigiosa passarella, senza partecipare ad alcun film”.
È proprio ciò che succede a Fabrizio e Vittoria, padre e figlia. Fabrizio ha regalato a Vittoria la possibilità di essere fotografata sul tappeto rosso della celebre mostra cinematografica. E tutto questo per concedere i famosi cinque minuti di celebrità alla sua amata figlia.
Ai due, però, non interessa realmente andare a Venezia e partecipare alla kermesse cinematografica. L’obiettivo è possedere la prova fotografica dell’evento, per dimostrare agli altri la loro esistenza e sfondare sui social.
Un desiderio comune nella società di oggi, dove la realtà pura è sostituita in molti suoi aspetti da una dimensione virtuale. Non importa essere, ma sembrare di essere. Una dicotomia antica come il mondo, che può chiamare in causa profili metafisici e finali tragici.
Elisabetta Giannini e gli sceneggiatori Mara Fondacaro e Alessandro Logli non vanno a scomodare Pirandello o persino Platone e affrontano la questione con semplicità, riuscendo ad essere ironici e arguti.
Cinema e social
Sognando Venezia ha un ritmo incalzante, veloce e simpatico. Mai sgrammaticato, ripropone le prassi visive dei tanti social in voga oggi. Vittoria, in più di un’occasione, rivolge lo sguardo alla macchina da presa, proprio come succede con i video in rete. Una regia che vuole riproporre (a suo modo) la comunicazione visuale dei social, che alterna velocemente continuità e discontinuità.
Balli, outfil e frasi motivazionali è questo che propone la giovane Vittoria nei suoi video.
“Bisogna essere folli per ottenere il meglio e noi lo siamo”.
Una battuta qualsiasi, come tante che circolano in rete. Riferimenti a un universo emozionale ricco e complesso, ma tanto fragile, come il sogno di diventare una influencer mondiale.
Al suo fianco, Fabrizio. Il loro è un legame fortissimo, basato sul medesimo desiderio. Fabrizio, interpretato da un eccellente Francesco Di Leva (Mixed by Erry) è un parrucchiere di provincia e forse un giorno anche lui ha sognato di essere baciato dalla celebrità. Ma ora non c’è più possibilità di entrare a far parte dei VIP e allora che male c’è a trasferire questo suo sogno alla propria figlia?!
Padre e figlia nella finzione e nella realtà
Fabrizio e Vittoria sono padre e figlia e non solo nella finzione. La giovane protagonista di Sognando Venezia è interpretata da Morena Di Leva, figlia, appunto, di Francesco. Morena, nonostante sia alla sua prima esperienza cinematografica fa una grande bella figura. Intrepida, fresca e divertente è la sua interpretazione. Spigliata davanti la macchina da presa, gioca, insieme al padre nella finzione e nella realtà.
Scelta intelligente e potente di far interpretare i ruoli di Vittoria e Fabrizio da un vero padre e una vera figlia. In questo modo Sognando Venezia diventa ancora più realistico e sincero. La realtà viene così usata per evocare una dimensione virtuale.
Per quanto riguarda il cast è opportuno menzionare la partecipazione di Miriam Candurro (Come prima), che interpreta il ruolo della madre di Vittoria. A differenza di Fabrizio, il personaggio della Candurro non sostiene la figlia, ma cerca comunque di partecipare al suo sogno. L’attrice napoletana, nota al grande pubblico come la Serena della celebre soap Un posto al sole, abilmente si inserisce tra padre e figlia e con estrema sensibilità sostiene la parte.
La regista e gli autori non giudicano mai i personaggi; sono accanto a loro e ridono con loro mentre il sogno si realizza. Il finale, però, anche se apparentemente lieto, rivela un sapore amaro. Si profila un’esistenza fragile e per nulla genuina, ma senza dubbio contemporanea.
Una volta visto Sognando Venezia non può che tornare in mente Reality di Matteo Garrone. In quel caso il protagonista sognava la celebrità attraverso la televisione. Nel cortometraggio di Elisabetta Giannini non c’è più spazio per il piccolo schermo… i tempi cambiano e la regista con arguzia ha colto questo mutamento.
TRAILER di Sognando Venezia