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“LOVE” Recensione della prima stagione della serie

L’amore a Los Angeles diventa la storia di una generazione ossessiva, fragile e timorosa. Quella degli over 30.

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Love, la serie Netflix iniziata bel 2016 e conclusasi nel 2018 con tre stagioni, è prodotta da Judd Apatow e scritta assieme a quest’ultimo da Paul Rust, interprete del protagonista principale, e la moglie Lesley Arfin nota come sceneggiatrice della serie Girls e Brooklyn Nine-Nine. Accanto a Rust troviamo Gillian Jacobs iconica interprete di Britta Perry nella serie Community.

LOVE 1 – IL TRAILER –

 

Il Supermarket e una relazione altalenante

 Mickey lavora per una radio locale a Los Angeles come program manager. Gus sogna di diventare sceneggiatore di film erotici ma nel contempo si arrabatta facendo l’insegnante su set della teenager Arya, star della serie Witchita. Entrambi vivono una relazione sentimentale ormai al capolinea. Mic combatte con i suoi problemi di droghe e alcolismo mentre viene scaricata dal suo ragazzo troppo poco cresciuto e troppo legato alla madre per avere una relazione seria. E Gus è ancora scosso dal tradimento della sua compagna con cui ha chiuso una relazione, incasellando flop sessuali (come un mal riuscito ménage à trois alla festa dei suoi vicini). Burbera ed esuberante lei, nerd e impacciato lui. Due personalità differenti che si incontreranno al discount una mattina e con la scusa delle sigarette pagate da Gus inizieranno una relazione altalenante e a tratti passeggera.

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In un primo momento Mickey cercherà di combinare un incontro tra Gus e la sua coinquilina Bertie pensando di non essere pronta per una relazione, ma dopo uno schietto confronto da parte del ragazzo, i due proveranno a darsi una possibilità. Dopo un primo rapporto sessuale i due escono a cena per poi spostarsi agli spettacoli del Magic Castle, dove Mic si annoia dando dure opinioni sull’hobby di Gus. Il ragazzo inizia a capire la personalità di Mic e cerca di distaccarsi. Ma la program manager fa di tutto per rincorrerlo, fino a perseguitarlo sul set. Hanno un duro confronto sui lati del loro carattere e la loro incompatibilità. Decidono di interrompere il rapporto, ma Mickey prende anche consapevolezza dei propri errori frequentando un gruppo di sostegno per dipendenti dal sesso e dall’amore. Intanto Gus viene licenziato dopo una riunione degli sceneggiatori di Wichita a causa di offese varie. In serata si rifornisce al supermercato di birre e dolci vari con l’intenzione di finire in coma glicemico. Fuori dal negozio viene raggiunto da Mickey che cerca un ultimo confronto. Gus spazientito si ferma ad ascoltarla. Mic riconosce le proprie problematiche rivelando al ragazzo di volere stare sola con se stessa. I due si baciano.

 Un Amore compulsivo ossessivo

Gus e Mickey sono in love, e cercano in tutti i modi di isolare la loro autodistruzione relazionale. Riuscendoci a fatica. La serie Netflix punta tutto sulla complessità di due amanti agli antipodi che fanno di tutto per mettere a repentaglio tutti i piccoli passetti positivi che fanno. Spinti come sono ,nei 10 episodi della prima stagione, a mettere al sicuro il loro piccolo orticello romantico non immune dal loro atteggiamento tossico. Difatti, nell’esplorazione della loro relazione, già da dopo l’episodio 5  L’appuntamento, i due protagonisti fanno sfoggio di una disarmante compulsione e repressione dell’amore, ossessivi come sono nel non accettarsi e non accettare di essere amati. Perché ciò che in Love stupisce ,nella sua maschera da black comedy dissacrante, è l’aver usato la storia d’amore tra due romantici disadattati come specchio di una generazione.

 

La serie Netflix è ambientata a Los Angeles  e ci mostra un mondo dello spettacolo, lei con la radio e lui nel meta-cinema di Witchita nelle retrovie, grezzo e improvvisato con over trenta che giocano a fare i teen con le loro t-shirt nerd e le feste dei vicini. Le ossessioni di Gus e Mickey sono le ossessioni di una generazione che sta nel mezzo tra l’essere troppo giovane per essere grande e troppo grande per essere giovane. E quindi Mickey e Gus si danno la zappa sui piedi da soli, avvicinandosi e allontanandosi rispetto a quanto si sentono diffidenti l’uno verso l’altro. Tutto ciò in un mondo circostante che sembra remare contro di loro. Gus deve continuamente combattere per il suo lavoro per i capricci della star bambina Arya, e Mic deve fronteggiare il suo capo Greg, conduttore del programma radiofonico Il lavoro del cuore, cercando di non essere molestata ed uscire dai suoi ricatti ricattandolo a sua volta. Gus e Mickey hanno trent’anni e tutto sembra remargli contro. Fragili, insicuri e pieni di fobie.

La serie Mumblecore e l’Apatow Movie

Love ha un retrogusto di realismo molto interessante, le cui dinamiche si addentrano nel mondo dell’avanguardia cinematografica Mumblecore. Già per come il trio Apatow/Rust/Arfin gestisce gli interni, la serie ci fa addentrare nei borbottanti anni 2000 pieni di dialoghi sconclusionati, feste e festini minimalisti e depressione esistenziale. Si muovono Gus e Mickey a tentoni in una Los Angeles fatta degli appartamenti degli amici, delle spalle dei protagonisti Randy e Bertie, tra una serata improvvisata di colonne sonore e big mac appoggiati sul cofano della macchina. Un realismo generazionale che si abbraccia a tutto quello stile dissacrante e demenziale dei film di Apatow. Di certo l’influenza della serie Girls si vede , soprattutto nella scrittura di Micky e per una certa coralità tra protagonisti e co-protagonisti che lo show nel mezzo ha, ma di certo la serie cerca di riprodurre quel surrealismo sessuale e quel grottesco comico che ha distinto le opere di Apatow. Con una percentuale ovviamente minoritaria vista l’orizzontalità romantica della serie, ma pur sempre presente riempendo quelli spazi umoristici che fanno divertire.

Style Icon - Gillian Jacobs in Love | Mademoiselle Robot

Woody Allen e la bad girl Mic

Un riferimento non ufficiale ma abbastanza palese è al cineasta newyorkese alter ego del personaggio di Gus, nevrotico in qualsiasi cosa faccia, con i suoi occhiali spessi e le sue frasi fuori luogo in sostituzione dell’acutezza del sarcasmo di Allen. Senza contare il profilo della caratterizzazione che si da a Gus, il loser del mondo dello spettacolo, uno che aspira ad entrarci dentro e che complica ogni cosa appena ci entra. Non molto diverso rispetto ai vari scrittori e sceneggiatori che Allen interpreta in molti suoi film. Possiamo scorgere nell’episodio 7  Magia, quello del primo vero appuntamento tra Gus e Mic, una citazione presa da Annie Hall. La famosa scena dello scarafaggio che fa riunire Alvy e Annie viene riproposta dalla fobia di Mic nel far recuperare l’insetto a Gus e buttarlo nel water.

Love: Foto Paul Rust - 26 sobre un total de 36 - SensaCine.com

Detto ciò, nella serie spicca più di Paul Rust il personaggio della Jacobs. Un personaggio iconico fin dalla sua entrata. Perché la Mickey di Love è pienamente spinta dalla complessa gestazione del suo cambiamento. Burbera, ottusa, un po’ psicopatica e con un profilo da bionda ragazza interrotta, riesce bene a condurre lo spettatore nelle sue paure e sul rischio di non poterne uscire. Azzera continuamente l’app della sobrietà, cerca di non mollare prima di ricominciare ad annegarsi nelle dipendenze. Si fa interprete con le sue contraddizioni e le sue marce indietro del viaggio dell’eroina di Maureen Murdock. Riconnettendosi col femminile e interiorizzando le immagini di una donna che è verso la redenzione.

Una Love Story perfetta

Potrebbe sembrare una miniserie e concludersi cosi per quanto nel corso dei 10 episodi apra e chiuda perfettamente il cerchio. Di certo fa tesoro di parti della narrazione non entusiasmanti come il montaggio alternato di presentazione della rottura fra i due protagonisti. Poi  sale e lo fa nella bislacca conoscenza tra Gus e Mic. Love ribalta i punti di vista dei protagonisti e il loro desiderio. Se fino ad un certo punto era Gus nelle brame di Mic, da metà serie e verso il finale è invece Mickey ad essere ossessionata da Gus e a non volerlo lasciarlo andar via. Un po’ quello che avviene ancora una volta con Annie Hall e l’ opposta evoluzione/involuzione dei personaggi di Allen e della Keaton. Alla fine Gus e Mickey dopo essersi cercati e provati a piacersi a lungo, si rigettano fino a scontrarsi nel loro disturbo ossessivo compulsivo. Entrambi messi alle strette non infine che ammettere di potersi aggiustare solo stando assieme. In un amore folle ma forse l’unico che conoscono.

Love (2016)

Ma Love riesce ad essere anche molto abile nelle parti verticali. L’episodio 3 La Prova ne è un chiaro esempio. Mentre infatti Gus aspetta che Mickey risponda al suo messaggio, ci viene presentato il disagio  di entrambi. Gus è costretto a truccare l’esame di Arya per non bloccare la produzione della serie e non farsi licenziare, Mic invece mette alle strette il mobbing di Greg nella paura di essere licenziata ( in quello che sembra essere  una velata critica al Me Too). Di certo non si può dimenticare l’episodio Andy,(il sesto).  Non a caso diretto da uno dei padri del Mumblecore, il regista Joe Swanberg. Un episodio tra i più belli e struggenti nel modo tragicomico di Love. Micky , dopo aver preso l’ecstasy con  Andy Dick, si perde nella metropolitana e riflette su dove sta andando la sua vita convincendosi di essere lei stessa la distruttrice di ogni relazione che instaura.

Love: Foto Gillian Jacobs, Paul Rust - 6 sobre un total de 36 ...

Love parte come una serie piccola con venature da commedia indie. Durante il tragitto approfitta della rom-com tra Gus e Mickey per descrivere una generazione che sembra perduta, fragile e lasciata a se stessa. Uno dei maggiori e migliori prodotti che troverete su Netflix.

 

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  • Anno: 2016
  • Durata: 30
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: commedia romantica
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Judd Apatow, Paul Rust, Lesley Arfin
  • Data di uscita: 19-February-2016