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Tre volte alla settimana – Una commedia amara sulla superstizione

Una riflessione non scontata su una generazione che crede ciecamente alla fortuna, in concorso al BAFF 2023

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Una commedia grottesca che ci trascina nella Napoli scaramantica tra personaggi eccentrici e smaniosi di raggiungere la ricchezza. “Tre volte alla settimana” è un racconto ironico sulla perdita della ragione in favore di credenze popolari attraverso l’occhio arguto del regista Emanuele Vicorito.

Una tragedia nella commedia

Le anziane sorelle Berrezzella vedono in ogni evento che sconvolge la comunità l’imperdibile opportunità di sfidare la sorte al lotto, tre volte alla settimana. Appena assistono ad un caso di tradimento al Vico Scassacocchi, si riuniscono attorno al tavolo per decidere quali numeri giocare. Il 28, “‘e ziz*e“ dovrebbe essere giusto. E poi? Meglio il 56 o il 73 per rappresentare l’ingenuo cornuto? Non se ne viene a capo, ma c’è una persona che può dare la risposta: la signora Filomena, la donna che di tutti sa morte e miracoli. La cosiddetta “veggente” accetta di dare alle tre sorelle i numeri da giocare, non senza una lauta ricompensa in caso di vittoria. Il foglio viene affidato al giovanissimo nipote che però non riesce a raggiungere in tempo la ricevitoria.
La sera dopo vengono annunciati i numeri vincenti: 28, 38, 77… ed è già terno. Poi 23 e 4, esattamente come aveva predetto Filomena! In un delirio di grida disperate e risate denigratorie, le sorelle si pugnalano mortalmente in un impeto di pura follia per aver mancato un’occasione irripetibile.
La scena che si mostra a chi ha sentito le urla e a chi si è avvicinato incuriosito è davvero agghiacciante… ma pur sempre un’ottima occasione per ricavare qualche numero per il lotto. Il 18 andrà bene?

La sfida alla fortuna come valvola di sfogo

Emanuele Vicorito ci racconta di una Napoli veritiera, per quanto portata all’estremo, e di una generazione che si affida ormai solo alla fortuna per poter cambiare la propria vita. L’ambientazione è più che azzeccata e sebbene si tratti di una città che ha spesso avuto modo di essere rappresentata nel cinema italiano, il regista riesce efficacemente ad approfondire un suo aspetto rappresentativo. La lente d’ingrandimento di Vicorito si sofferma sulla gente, quella semplice, che trova negli eventi che colpiscono la comunità l’unico stimolo che rompe la monotonia della vita quotidiana. Una vita umile, a cui però si tenta di fuggire. E quale unico modo se non quello di affidarsi alla sorte? I napoletani sono un popolo, forse ritenuto in modo stereotipato, molto scaramantico e Vicorito ha saputo saggiamente mostrare le pericolose conseguenze di questa tendenza.
E infatti, come recita la frase alla fine del cortometraggio: 

Pecchè a fortuna fa sempre chello ca’ vo’

“Tre volte alla settimana” spicca grazie all’unicità di ogni personaggio, dalle tre protagoniste all’esterrefatto travestito che si ritrova a vedere i corpi senza vita della famiglia Berrezzella, passando per l’eccentrica e schietta Filomena.

Un prodotto sostenuto dall’ottima recitazione di tutti, da una sceneggiatura semplice ma piuttosto efficace e da musiche che alleggeriscono il lato più macabro della storia. Un’amarezza di fondo in grado di lanciare un messaggio ben preciso, dando però l’occasione allo spettatore di riceverlo con un sorriso di gratitudine in volto.

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Tre volte alla settimana

  • Anno: 2023
  • Durata: 13:23
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Emanuele Vicorito