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In dvd la serie tv Millennium tratta da Stieg Larsson

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Paradossalmente, tutto è cominciato in seguito alla morte dello scrittore e giornalista svedese Stieg Larsson, prematuramente scomparso, nel 2004, a causa di un improvviso attacco cardiaco.

Soltanto dopo il fattaccio, infatti, tra il 2005 e il 2007 è stata pubblicata la sua trilogia letteraria di genere poliziesco che, costituita da Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta, ha ottenuto pubblicazione in oltre trenta paesi, vendendo in Europa otto milioni di copie, di cui 2,7 milioni nella sola Svezia e 1,5 milioni nella sola Francia.

Trilogia che non solo è finita nel 2009 sul grande schermo, con il primo tassello diretto dal danese Niels Arden Oplev e gli altri due dallo svedese Daniel Alfredson, ma ha visto anche i tre lungometraggi trasformati in una serie televisiva costituita da sei episodi della durata di circa novanta minuti ciascuno.

Sei episodi che, proprio mentre imperversa nelle sale cinematografiche italiane Millennium-Uomini che odiano le donne, remake a stelle e strisce del capostipite per mano di DavidThe social networkFincher, vengono resi disponibili su supporto dvd da 01 Distribution all’interno dell’imperdibile cofanetto Millennium-La serie tv completa, contenente tre dischi.

L’ottima occasione per poter riassistere all’escalation di follia e terrore che, tra enigmi sempre più intricati, misteri e cospirazioni, vede protagonisti il giornalista Mikael Blomkvist alias Michael Nyqvist, allontanatosi da Stoccolma per indagare su un caso di sparizione irrisolto nel tentativo di risollevare le sorti della rivista Millennium, e Lisbeth Salander, la quale, magnificamente incarnata da una Noomi Rapace tempestata di piercing, borchie e tatuaggi, è una giovane hacker dal passato oscuro e inquietante.

Una controversa icona femminista, quest’ultima, vittima di violenze da parte dell’altro sesso e con alle spalle diverse perizie psichiatriche destinate a venir fuori più nel corso della seconda delle tre vicende che della prima, dove la vediamo anche prendersi una dolorosa – ma piuttosto liberatoria – vendetta nei confronti del nuovo sadico tutore, subentrato al suo storico.

Seconda vicenda che, tra l’altro, sembra a suo modo sfiorare l’horror, conducendo a una terza che privilegia, invece, l’iter processuale, con la protagonista miracolosamente sopravvissuta a diverse pallottole finite nel suo corpo e in attesa di essere scagionata in quanto accusata di tentato omicidio.

Per poterci permettere di affermare, a conti fatti, che le tre storie funzionano meglio nelle loro versioni integrali sul piccolo schermo che in quelle ridotte per il grande; in quanto i film, probabilmente a causa dell’eccessiva verbosità e dei non troppo incalzanti ritmi narrativi posti a scandire le oltre due ore ciascuno di durata, già sembravano più adatti alla televisione che al cinema. Del resto, in questo modo la forse smisurata lunghezza viene opportunamente diluita in più parti.

 

Francesco Lomuscio

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