‘Un vizio di famiglia’ la fine del patriarcato

Un vizio di famiglia è il nuovo film di Sébastien Marnier con Laure Calamy, Jaques Weber, Dominique Blanc, Suzanne Clément.

In sala dal 5 gennaio 2022, distribuito da I Wonder Pictures

Un vizio di famiglia: la storia del film

In una lussuosa villa in riva al mare, Stephane una ragazza apparentemente timida e modesta che abbiamo visto poco prima operaia di un conservificio, e poi in visita a una carcerata, si ritrova in compagnia di una famiglia molto strana.

Ben presto scopriamo che è alla ricerca di Serge, il padre mai conosciuto.

Serge, interpretato da un magnifico Jaques Weber, è un uomo ricchissimo sposato con Louise, una donna stravagante dalla quale ha avuto George, la figlia primogenita, fredda e ambiziosa.

Jeanne, nipote di Serge è un’adolescente viziata e ribelle che passa il tempo a fare foto di nascosto a chiunque passi dalla villa.

A completare il quadro, troviamo la loro inquietante cameriera.

Ben presto si scopre un gioco di menzogne e Serge, apparentemente vessato dalle donne si rivela un patriarca mostruoso che cerca di usare la figlia ritrovata contro il resto della famiglia.

Stephane invece da timida e remissiva rivela un carattere inaspettato.

In realtà si chiama Nathalie e ha rubato l’identità della sua amante, la vera Stephane…

La recensione

Un intreccio diabolico, raccontato come assemblando i mille pezzi di un puzzle che lentamente portano a galla la verità e rimandando, con le dovute differenze, ad alcuni film di Claude Chabrol.

Il regista attacca la famiglia come centro della tossicità nei rapporti interpersonali…“Non c’è niente di peggio della famiglia. È come un veleno che ti scorre nelle vene contaminandoti e facendoti stare male” dirà Jeanne a Stephane nell’unico piano sequenza.

“Il film parla della fine del patriarcato – ha detto il regista – e l’idea era di avere solo donne nella storia, ad eccezione dell’origine del male stesso: il padre.

All’inizio mi sembrava astratto e inattuabile, ma, mentre il film mi si formava in mente, ho capito che bastava semplicemente non fare un racconto naturalistico. Era una fiaba e avrei dovuto portare a termine l’idea originale».

Serge è apparentemente un uomo indebolito dagli anni e da un ictus che ne ha compromesso le capacità motorie.

Mostra affetto per Stephane, anche troppo, tanto da far infuriare George, la sorellastra.

In realtà Serge è un mostro: è la vera origine del male, dimostrandolo già nei nomi scelti per le due figlie, Stephane e George.

“Ho sempre desiderato avere un maschio“ risponderà candidamente alla domanda del perché di questa scelta così ambigua di chiamare due donne con nomi maschili.

“Il film parla della famiglia come unità in cui tutti hanno un ruolo e, in quanto tale, è un film sugli attori”, ha dichiarato Il regista. “Su uno degli attori in particolare, Jacques Weber, l’unico personaggio maschile del film per cui proviamo sempre meno simpatia con l’avanzare della storia. Conosciamo la famiglia con gli occhi di Stéphane e quindi con una serie di pregiudizi, ma, col passare del tempo, vengono a galla diverse verità”

Un vizio di famiglia inizia come un dramma sociale, e lentamente si trasforma in un thriller psicologico.  Sebastien Marnier gira con eleganza usando con grande disinvoltura differenti tecniche di ripresa, dalle distorsioni delle immagini agli zoom, agli schermi ripartiti, per mettere in evidenza tutti i personaggi nei loro comportamenti naturali ma mostruosi.

Stephane, interpretata da una magnetica Laure Calamy, in quello che è senza dubbio il suo ruolo più riuscito, è il centro del film; un personaggio oscuro fino al midollo che compie le peggiori nefandezze con una naturalezza spiazzante. Dolce e solare fuori con un cuore nero dentro.

L’unica cosa che  vuole a tutti i costi è trovare un posto nella famiglia: a tutti i costi.

Nonostante l’eccessiva lunghezza, Un vizio di famiglia è un film piacevole dove i continui rovesciamenti dei personaggi contribuiscono a creare una grande suspence.

Il trailer