‘Mr. Malcolm’s List’ L’eredità dei Bridgerton su Chili

Disponibile (per il noleggio e l’acquisto) su Chili, Mr. Malcolm’s List – La lista del Signor Malcolm di Emma Holly Jones è l’adattamento dell’omonimo romanzo, che porta la firma di Suzanne Allain. Quest’ultima ricopre anche il ruolo di sceneggiatrice ed è evidente il suo apporto nel corso della narrazione, che si mantiene briosa, godibile e convincente.

Sfruttando il bel periodo che stanno vivendo le opere in costume, ambientate nel periodo Regency, il film esibisce tutta una serie di caratteristiche riconoscibili e funzionali al successo.

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Freida Pinto, Zawe Ashton, Sope Dirisu, Oliver Jackson-Cohen e Theo James sono i protagonisti di Mr. Malcolm’s List – La lista del Signor Malcolm.

Mr. Malcolm’s List – La lista del Signor Malcolm | La trama

Amiche un po’ per caso, complice la convivenza presso l’Istituto femminile di Mrs. Finch, ma costrette a separarsi una volta finito il percorso scolastico, Selina (Pinto) e Julia (Ashton) si fanno una promessa. Il loro rapporto di amicizia non terminerà a causa della lontananza, ma continueranno a mantenerlo vivo attraverso una corrispondenza serrata.

In realtà, tra le due, sarà Selina quella più solerte, sebbene la vita in campagna non le lasci chissà quanto spazio per il tempo libero. Presa dalla mondanità cittadina, invece, Julia dovrà darsi da fare per trovare marito, prospettiva ancora lontana dopo ben quattro stagioni su piazza.

Credo che il corteggiamento, più che un’arte, sia una vocazione.

L’incontro con Jeremy Malcolm (Dirisu) le fa sperare di aver risolto, se non che l’uomo sembra non avere interesse nei suoi confronti. Sentendosi tradita e umiliata, Julia chiede aiuto all’amica di una vita, Selina, per mettere in atto un piano alquanto subdolo. Ad affiancarle ci sarà l’eccentrico cugino di Julia, Cassie (Jackson-Cohen), tirato dentro suo malgrado.

Evviva lo stile Regency!

Mr. Malcolm’s List – La lista del Signor Malcolm riprende tante suggestioni, già viste e apprezzate in passato, e le mescola per dare vita a un progetto semplice ma pregevole. Il primo titolo a cui viene da pensare, e con cui fare una sorta di confronto, è Bridgerton. La voce fuori campo che accompagna gli spettatori all’interno delle vicende, le pagine di giornale sui titoli di coda, il ballo in maschera (presente nei libri, ma ancora atteso nella serie tv).

Il tempo delle finzioni è finito.

Lo stile Regency rivive in tutto il suo fascino, addattato ovviamente per lo scopo, ossia l’intrattenimento. Lungi, quindi, dall’andare a scovare tracce di realismo o di serietà, sebbene i messaggi trasmessi abbiano una loro rispettabilità e un valore da non bistrattare. La storia d’amore la fa da padrone, come è giusto che sia, lasciando sullo sfondo temi quali l’amicizia, le responsabilità legate alla famiglia e alla classe sociale, la condizione femminile.

Da Mr. Malcolm a Jane Austen

Attraverso le figure delle protagoniste, agli antipodi da qualsiasi punto le si osservi, prende forma il contesto entro cui abitano. Una realtà fatta di apparenze, pettegolezzi, vanità, convenzioni da rispettare, pena l’esclusione. Chi ambisce a vivere in onestà, spesso viene frainteso e additato come qualcuno che non è. È il caso di Mr. Malcolm, da tutti considerato un dongiovanni, frivolo e insensibile.  Eppure, dietro la facciata, si celano sentimenti complessi e umani. Lo stesso Capitano Henry Ossory (James) si rivelerà, in tal senso, una piccola sorpresa.

L’amore non può essere pianificato.

Se Jane Austen ci ha insegnato qualcosa, è che anche l’incontro più inaspettato può riservare momenti e situazioni piacevoli, lezioni necessarie e legami indissolubili. E che il vero amore esiste, va cercato e protetto, e non implica necessariamente un limite alla propria libertà. I rimandi alle sue opere (e agli adattamenti che ne hanno tratto) sono numerosi ed espliciti, regalando più di un sussulto al cuore.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.