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Rome Independent Film Festival

‘Blue Dots’ al RIFF il racconto di un grande amore

Il documentario è in concorso

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Blue Dots il documentario di Lorenzo Squarcia, presentato in concorso al Riff per Registi in sala,  è il commovente racconto di un grande amore.

La trama di Blue Dots

Biagio Musso, un anziano di 84 anni, passa le sue giornate seduto su una panchina del Washington Square Park nella metropoli di New York. Nelle sue mani tiene una vecchia busta piena di foto e lettere. A tutte le persone che si siedono accanto a lui, racconta la storia d’amore che ha avuto con sua moglie per oltre 60 anni dopo che è venuta a mancare. In questo modo, attraverso i ricordi, la tiene in vita.

Migrazioni di sentimenti

Si apre con un’assolata e musicale New York il documentario di Lorenzo Squarcia. Le mani nodose e vissute di Biagio tengono strette le lettere di un passato importante da custodire. Trattengono il Tempo per impedirgli che cancelli il ricordo di qualcosa di vissuto e ora lontano, ma troppo prezioso da lasciar andar via.

Seduto al parco era come se lei fosse accanto a me e perché parlando di Lei era per me come tenerla in vita

esordisce l’uomo accarezzando quella busta sgualcita dall’uso. La prima immagine che appare è di Sabine con le sue giovani amiche e con la sua freschezza lontana.

Inizia così il racconto di Biagio che è il racconto prima di tutto di una partenza. La crisi in Italia, la fuga in cerca di lavoro, il miraggio del benessere in altri paesi Europei.

Il documentario rappresenta una realistica testimonianza di quelli che erano i sogni di molti ragazzi italiani in cerca di fortuna e lavoro altrove. Uno sguardo anche su un contesto sociale in evoluzione.

Un treno carico di speranza, come si suol dire, con la consapevolezza di andare incontro all’ignoto.

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You are my destiny

La canzone di Polanka è profetica e Biagio e Sabine si innamorano su una pista da ballo in Svizzera. É l’inizio di un lungo viaggio che li vede attraversare ostacoli di ogni genere.

Ma con semplicità, sottolinea Sabine, perché così doveva essere vissuto quel loro amore, di cui avrebbero conservato il ricordo per tutti i  giorni a venire.

Le lettere rappresentano lo strumento che il regista utilizza per mostrare anche una società in evoluzione.

IL mondo stava cambiando, gli Stati Uniti rappresentavano la ‘Terra di mezzo’ dove trovare nuove possibilità  e soprattutto il posto in cui anche l’amore avrebbe potuto  trionfare. Ed è lì che quel lungo viaggio li condurrà fino ad un romantico happy end (in parte) che profuma di affinità elettive.

Blue Dots è un’accorata, drammatica ma meravigliosa lettera d’amore, un racconto a una voce ma che proietta costantemente alle sue spalle l’immagine eterea di Sabine e del suo sorriso. C’è sempre lei accanto a Biagio, seduta su quella stessa panchina di marmo grigio, mentre il sole splende a Central Park.

La storia di un amore, della lotta per viverlo e per vivere e del desiderio di preservarne intatto il Ricordo. Struggente.

Musiche di Maya Belsitzman, Ziv Grinberg, Ian Post, Yehezkel Raz. 

Produzione: Jumping Flea.

Blue Dots