Festival di Roma: Newman e Woodward in una retrospettiva da non perdere

La Casa del Cinema anche quest’anno diventa uno dei luoghi più amati e frequentati della Festa, da esplorare visivamente.

Newman e Woodward: performance attoriale

Quindici film, selezionati e introdotti dal critico cinematografico Mario Sesti, che attraversano la carriera attoriale e l’intreccio esistenziale tra cinema, recitazione, sentimenti. Alla scoperta di pellicole che ricostruiscono un vero e proprio percorso di ricerca drammaturgica dei due attori. Insieme al piacere di scoprire e rivedere veri e propri classici del cinema sul grande schermo, in lingua originale, sottotitolata.

Da La donna dai tre volti (1958),  premio Oscar per la Woodward come Migliore attrice protagonista, a Lo spaccone (1961) e Hud il selvaggio (1963), che hanno consacrato il successo di Paul Newman.

Film in cui sono insieme sul set, come La lunga estate calda e Missili in giardino, entrambi del 1958, fino alle pellicole dirette da Paul Newman e interpretate da Joanne Woodward: La prima volta di Jennifer (1968, il debutto alla regia per Newman), e Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda (1972).

A Kiss Before Dying di Gerd Oswald apre la retrospettiva

A Kiss Before Dying (1956) di Gerd Oswald ha inaugurato il 13 ottobre l’ingresso nel percorso di ricerca e studio sul mestiere dell’attore, a cui Mario Sesti ha invitato a soffermarsi nel guardare le pellicole coinvolte.

Un thriller di contrasto tra una forma che carica il colore e un contenuto più cupo, dominato dalle contraddizioni emotive del giovane Bud Corliss (Robert Wagner), schiavo delle proprie ossessioni di riscatto sociale, di fronte alle quali non esita a sacrificare la giovane ed ingenua Dorothy Kingship, interpretato da una Joanne Woodward ispirata in un ruolo da lei non particolarmente amato, ma riuscitissimo. Quello della donna innamorata, cieca su chi ha davvero di fronte e schiava della prospettiva di felicità totalizzante di un matrimonio e di un figlio.

Un tuffo meraviglioso nel passato,  A Kiss Before Dying, a partire dalla copia d’archivio in pellicola 35mm, all’estensione del cinemascope, al linguaggio dei tagli di inquadrature, alle location. Abbracciamo tutti gli “inganni” narrativi, pienamente presenti dentro una vicenda e un cinema che hanno ancora tanto da insegnarci e da farci meravigliare.