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Biennale del Cinema di Venezia

LOBO E CÃO: frammenti di vita e società di un’isola delle Azzorre.

Poca trama e molti frammenti di vita, più esperienza socio-antropologica che visione cinematografica.

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LOBO E CÃO

LOBO E CÃO (Wolf and Dog), film portoghese diretto da Cláudia Varejão, è stato presentato nell’ambito della sezione Giornate degli autori” durante la 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel cast corale, quasi interamente composto da persone autoctone, spiccano i due protagonisti Ana Cabral e Ruben Pimenta. La produzione è di Terratreme Filmes.

LOBO E CÃO: la trama

Il film racconta uno spaccato di vita, quello di un gruppo di personaggi che abitano su un’isola delle Azzorre. Al centro della narrazione ci sono Ana (Ana Cabral), una ragazza in cerca della sua identità personale e con una famiglia piuttosto problematica, e Luis (Ruben Pimenta), suo amico gender fluid e decisamente più spigliato. Frequentano la comunità queer dell’isola e si danno man forte nel giostrarsi tra le difficoltà sociali e personali delle loro vite. Attorno a loro, viene dipinta la comunità che abita l’isola, dai pescatori fino agli spacciatori.

Lobo e Cão - Director's Intro - YouTube

Una narrazione sospesa, dilatata

La storia, va detto, è un po’ difficile da seguire: come accennato sopra, pare di capire che l’obiettivo della regista (e sceneggiatrice), fosse quello di proporre uno spaccato di vita vera, autentica, e in questa direzione probabilmente va anche la presenza di un cast autoctono e alle prime esperienze con la recitazione: una scelta, questa, che ha sicuramente il suo perché e il suo fascino, ma il focus su questo approccio rende purtroppo poco scorrevole ed appassionante la visione. Ci sono dei momenti “sospesi”, che mettono in scena l’essenza dell’hic et nunc che vivono i personaggi, che hanno sicuramente una loro grazia e piacevolezza (che si tratti di un bagno notturno o del ballo scatenato ad una festa), ma è difficile appassionarsi ed entrare in empatia con personaggi che restano osservati dall’esterno, facendo trapelare pochissimo delle loro emozioni e sensazioni. Si, la veracità socio-antropologica che la regista voleva passare arriva, ma al prezzo di dare una sensazione quasi più documentaristica che di narrazione cinematografica.

La scoperta di sé stessi

Tematica cardine del genere stesso a cui si può ascrivere il film (coming-of-age), in LOBO E CÃO i due protagonisti sono a due stadi diversi della conoscenza di sé stessi: Luis ha già una sua confidenza con sé stesso e la sua sessualità (che la madre accetta e il padre no, ma questo sembra importargli relativamente), Ana sembra acquisirla solo verso la fine del film. Il “lupo e il cane” citati nel titolo, d’altro canto, rappresentano a detta della stessa regista proprio le sfaccettature, le contraddizioni e gli scontri classici di quell’età, ma anche della comunità isolana che lei racconta nel film: potenzialmente, con l’aggressività di un lupo e/o la dolcezza di un cane. Dicotomia che si sposa bene con il racconto, dilatato ed immersivo, che l’opera propone.

 

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LOBO E CÃO

  • Anno: 2022
  • Durata: 111'
  • Distribuzione: MPM PREMIUM
  • Genere: Coming-of-age, Drammatico
  • Nazionalita: Portogallo
  • Regia: Cláudia Varejão