fbpx
Connect with us

In Sala

Bloodline

Bastano le premesse per capire che in “Bloodline” c’è troppa carne sul fuoco: Edo Tagliavini non riesce a scegliere un’opera (o un filone) di riferimento, preferendo mostrare, così, tutto il proprio background

Pubblicato

il

 

Anno: 2011

Distribuzione: Distribuzione Indipendente

Durata: 94′

Genere: Horror

Nazionalità: Italia                           

Regia: Edo Tagliavini

 

La linea di sangue indica la via, ci conduce direttamente nel luogo del delitto o, quanto meno, dove risiede la vittima. Cosa c’è di meglio, dunque, che sporcare un set di vernice rossa per realizzare un film horror a basso costo ma di grande impatto spettacolare? Nasce così Bloodline, il primo lavoro del regista nostrano Edo Tagliavini, una pellicola indipendente che si ispira ai grandi film cult degli anni ’80.

Sandra e Marco sono due giovani giornalisti che, per non perdere il lavoro, sono costretti a girare il backstage di un film pornografico. L’impresa non sarebbe troppo difficile se non fosse per il fatto che la location scelta è la stessa in cui, 15 anni prima, venne uccisa la sorella della ragazza da un serial killer soprannominato “Il chirurgo”. Dopo quell’avvenimento si persero le tracce dell’uomo, sparito nel nulla. Improvvisamente però, mentre sono ancora in corso le riprese del film, Sandra crede di vedere il fantasma di sua sorella dietro ogni angolo e i membri del cast iniziano misteriosamente a morire e a risorgere come zombie assetati di sangue…

Bastano le premesse per capire che in Bloodline c’è troppa carne sul fuoco. Un film horror, infatti, presuppone che lo spettatore sia spaventato da una minaccia più o meno reale. Perché, dunque, cercare di impaurire il pubblico utilizzando fantasmi, zombie e serial killer? Edo Tagliavini, evidentemente, non riesce a scegliere un’opera (o un filone) di riferimento, preferendo mostrare, così, il proprio background di genere. Le ambientazioni e gli zombie ricordano il Raimi de La casa ma anche il Romero de La notte dei morti viventi; la figura del chirurgo assomiglia fisicamente al Jason Woorhees di Venerdì 13 sebbene le continue semisoggettive richiamino il Michael Myers dell’Halloween carpenteriano e il fantasma della sorella di Sandra, infine, sembra una delle gemelle dello Shining kubrickiano.

Gli effetti speciali, realizzati dall’esperto Sergio Stivaletti, sono impeccabili, così come le musiche composte da Claudio Simonetti aiutano a creare un’atmosfera tesa e ad effetto. Sebbene la sceneggiatura non brilli certo per originalità e gli attori non siano abbastanza sciolti da sembrare “naturali”, la pellicola va premiata per il coraggio mostrato. Non è facile realizzare un film in Italia, specialmente un horror low budget destinato, perlopiù, al mercato dell’home video.

Martina Calcabrini


 

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers

Commenta