In sala dal 28 aprile 2022, distribuito da Universal Pictures, Downton Abbey II – Una nuova era è il sequel del film del 2019. Riprendendo i personaggi presentati nell’omonima e acclamata serie tv, l’opera diretta da Simon Curtis conduce ancora una volta nella suggestiva dimora (di fantasia) dei Grantham, vero e proprio gioiello delle lande dello Yorkshire.
Downton Abbey II – Una nuova era | La trama
In questa occasione, Robert (Hugh Bonneville) e Cora (Elizabeth McGovern) Crawley, Conte e Contessa di Grantham, sono alle prese con un’imponente eredità e con una sorta di “invasione”, alquanto complicate da gestire. Dopo aver organizzato il matrimonio di Tom (Allen Leech) e Lucy (Tuppence Middleton), Lady Violet (Maggie Smith) riceve in eredità niente meno che una villa in Costa Azzurra e decide di intestarla alla nipotina Sibby, figlia di Tom e della compianta Sybil (Jessica Brown Findlay).

Mentre i padroni di casa partono alla volta della Francia, resta a Downton Abbey, a fare le loro veci, Lady Mary (Michelle Dockery). Così il regista (Hugh Dancy) e la sua troupe, di cui fanno parte anche gli attori principali, Guy Dexter e Myrna Dalgleish (Dominic West e Laura Haddock), potranno contare sul supporto e sulla curiosità della primogenita dei Crawley e del resto della servitù.
Un culto ormai ridotto all’osso
L’usanza che da uno show di successo se ne possa trarre beneficio a oltranza svalorizza e inaridisce la cultura. Ovviamente il discorso è volutamente forzato, per rendere l’idea. Sebbene vi rientri in pieno, la pellicola in questione ha vari elementi da notare e apprezzare. Oltre a quelli, purtroppo, appare esserci poco altro, il che lascia con l’amaro in bocca e può forse risultare sufficiente solo per i fan più convinti.
La famiglia resta.
Cominciamo col dire che la serie in sé possedeva un fascino e una fattura invidiabili, da molti addirittura inarrivabili. L’epopea della famiglia Grantham ha allietato l’esistenza di milioni di persone in tutto il mondo, creando un vero e proprio culto.
L’inconfondibile e splendido tema musicale (a cura di John Lunn) ha la capacità di solleticare una precisa corda del cuore, aprendolo a ricevere emozioni e a respirare una specie di magia che ha che fare con la Storia.
Il potere della Storia
Il genere in costume, al quale Downton Abbey appartiene, permette di fornire alla finzione una cornice solida, appassionante, incantevole. Dalla Prima Guerra Mondiale all’avvento del cinema sonoro, le epoche storiche si sono successe, una dietro l’altra, immergendoci in un’atmosfera incredibilmente vivida e potente. Con simili sfondi, la genialità di Julian Fellowes non ci ha messo molto a creare intrecci e situazioni altrettanto invitanti.
In Downton Abbey II – Una nuova era tutto è giocato sul confronto tra due realtà: la generazione di Lady Violet e quella rappresentata da Lady Mary; la vecchia Inghilterra e la Riviera francese; i film muti con le loro star e quelli parlati.

Dalle differenze intrinseche e connaturate, emerge quanto e come i tempi cambino, allo stesso modo delle abitudini, delle personalità e dell’approccio alla vita.
Downton Abbey II – Una nuova era | Il passaggio di testimone
Da un lato la tradizione, forte di anni (se non secoli) trascorsi a trovare una via da percorrere, e spianare per i posteri, soprattutto dopo la distruzione dovuta a un conflitto mondiale. Dall’altro l’emancipazione, il sentore di un cambiamento dietro l’angolo, fondamentale da affrontare con le dovute precauzioni. E così avviene il passaggio di testimone.
Io ho bisogno di sognare, come tutti.
Se la scrittura del film riesce bene ad esprimere tali concetti, sfruttando alla perfezione anche un personaggio come Violet – alla quale, non a caso, spettano le migliori battute – è forse nei momenti più intimi, e presumibilmente emozionanti, che perde un po’ del suo mordente.

Alcuni dialoghi sembrano usciti da un melodramma qualsiasi, penalizzando in parte la recitazione degli stessi attori, che in passato non hanno mai deluso. Buono comunque l’apporto dei nuovi arrivati, tra cui la Haddock, sorprendentemente sopra la media.
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.