Una divertente commedia presentata al Festival del cinema tedesco 2022 è Lo sceriffo del bordo piscina di Marcus H. Rosenmüller. Un vero e proprio sceriffo come sottolinea lui stesso più e più volte, (quasi) fino all’esaurimento.
La trama de Lo sceriffo del bordo piscina
Troppo vecchia, troppo costosa ed economicamente insostenibile: la sindaca ritiene che la piscina all’aperto di Grubberg debba essere chiusa. Un’opportunità per il costruttore Albert Dengler: l’area offre molto spazio per la costruzione di nuovi appartamenti. In cambio, demolirà gratuitamente il vecchio impianto. Ma i due non hanno fatto i conti con Karl, che non è solo il bagnino, ma anche l’insegnante di nuoto e lo sceriffo a bordo piscina! Per salvare l’impianto bisognerebbe indire un referendum. Ma riuscirà Karl a recuperare le 600 firme necessarie? (Fonte: festivalcinematedesco.it)
Portare a galla tanti temi
Sono tante le tematiche affrontate da Lo sceriffo del bordo piscina. Nonostante si tratti di una commedia, all’apparenza semplice, il film di Rosenmüller è, in realtà, un modo diverso di avvicinare il pubblico a temi importanti e attuali. Attraverso le risate e le dinamiche, talvolta al limite dell’assurdo, Lo sceriffo del bordo piscina parla di integrazione, droga, razzismo. Ma lo fa sempre con il sorriso, cercando di stemperare, in qualche modo, la tensione. In alcuni casi il regista ricorre a certi stereotipi del genere, come dinamiche o personaggi già visti. Ma sempre rimanendo nei toni della commedia.
I personaggi de Lo sceriffo del bordo piscina
Seppur in alcuni casi fin troppo esagerati, quasi ai limiti dell’assurdo, i protagonisti della commedia tedesca sono tutti più che riusciti. Dallo sceriffo protagonista, quasi un caratterista, con gesti ed espressioni enfatizzate, ai personaggi secondari, quali il dottore che non accenna a volersi tuffare dal trampolino e che, ogni giorno, ripete la stessa dinamica; ma anche l’anziana e assidua frequentatrice della piscina che puntualmente occupa la corsia vietata. Tutti sono, a modo loro, caratteristici e contribuiscono a dare una sfumatura alla storia che, senza di loro, andrebbe in tutt’altra direzione.
Intrecci continui
Non soltanto tematiche strettamente connesse l’una all’altra (Sari che deve cercare un lavoro e deve sperare di non essere cacciato o di dover scappare dal paese, che incontra la figlia del costruttore Dengler, ex campionessa del nuoto allontanatasi dalla vasca per presunti problemi di droga), ma anche intrecci e gag che si legano tra loro in maniera quasi imprescindibile. Il legame tra Sari e Karl che, da una parte, fa entrare Sari nella squadra di pallanuoto che si allena nella piscina di Grubberg e, dall’altra, fa finalmente uscire insieme Karl e l’allenatrice. Ma ancora le dinamiche della squadra di pallanuoto con la notorietà dello sceriffo tra i frequentatori (e non solo) della piscina.
Attenzione ai particolari
Oltre a far ridere di gusto con l’esilarante Lo sceriffo del bordo piscina, Rosenmüller è attento a non dare nulla per scontato e, in qualche modo, seppur inconscio, prova a strizzare l’occhio a vari titoli. Uno su tutti il recente La forma dell’acqua. Ma è attento anche a inserire elementi interessanti e adottare scelte stilistiche particolari: il manichino che, inizialmente usato come salvagente o presunta vittima da salvare, si rivela poi essere una sorta di coscienza. Ma anche i continui primi piani nei dialoghi tra Karl e l’allenatrice che pongono l’attenzione sull’eccentricità dei personaggi.
Ultimi, ma non meno importanti, i titoli di coda. Divertente escamotage quello adottato per presentare i personaggi utilizzando una delle iconiche scene della commedia stessa ed elencandoli in maniera contraria a quella usuale.
Commedia per grandi e piccoli, mai sopra le righe e che, tra una bracciata e l’altra, resta più che in superficie.