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“Lo stravagante mondo di Greenberg” di Noah Baumbach

In streaming su MUBI dal 13 marzo la pellicola dal regista di Storia di un matrimonio

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Dal 13 marzo è disponibile in streaming su MUBI “Lo stravagante mondo di Greenberg”, scritto e diretto da Noah Baumbach. In concorso per l’Orso d’oro di Berlino nel 2010, Lo stravagante mondo di Greenberg è di sicuro meno noto rispetto ad altri film dello stesso regista (ricordiamo tra gli altri: Il calamaro e la balena, 2005; Frances Ha, 2012; Storia di un matrimonio, 2019), ma presenta allo stesso modo alcuni tratti caratteristici e riconoscibili dell’autore newyorkese.

La trama

Los Angeles. Florence (Greta Gerwig) sogna di diventare una cantante, ma per racimolare qualche soldo deve momentaneamente accontentarsi di un lavoro più umile: si occupa di gestire le faccende della benestante famiglia Greenberg. Quando i Greenberg partiranno per una vacanza in Vietnam la loro casa verrà tenuta d’occhio da Roger Greenberg (Ben Stiller), il fratello del padre di famiglia. Tra i due nascerà qualcosa; le loro solitudini si incontreranno in un rapporto che seguirà un percorso a dir poco stravagante.

Due solitudini a Los Angeles

Nell’immaginario comune, filtrato spesso dalle serie tv e dal cinema americano, Los Angeles è la città perfetta. Piena di opportunità, piena di vita: il futuro. Di sicuro non è così per i nostri due protagonisti. Due anime sole destinate ad incontrarsi. Florence si porta dietro la rottura di una relazione importante e duratura con la conseguente difficoltà ad iniziare un nuovo rapporto, oppure semplicemente a intraprendere una breve avventura nel giro di una serata. In più sulle sue spalle grava il peso di essere una donna sola e indipendente, figura che purtroppo fatica sempre di più rispetto alla controparte maschile. Roger ha da poco dovuto fare i conti con un esaurimento nervoso. Trasferitosi a New York, torna a Los Angeles dove trova le sue vecchie conoscenze che ormai hanno intrapreso la loro strada personale. Da giovane era un promettente musicista, ma le cose non andarono per il meglio. Adesso, per guadagnarsi da vivere, fa il carpentiere. Nella caotica città degli angeli, veloce, schizofrenica, crogiolo di personalità e culture diverse, Florence e Roger alleviano a vicenda il peso dello stare al mondo che lentamente li sta schiacciando.

Una non-classica storia d’amore

Il pattern è quello lì: boy meets girl. Analizzando superficialmente l’intreccio si può pensare di trovarsi davanti ad una delle più classiche commedie d’amore. Ma Greenberg non è solo questo. Florence e Roger non sanno stare al mondo. Non ci riescono, non sono compatibili con tutto quello che hanno attorno. Per questo hanno anche difficoltà a comunicare. Sono impacciati e insicuri: esternare le emozioni per loro è uno dei compiti più ardui. Emblematico è il loro primo contatto sessuale: il modo in cui si baciano, in cui lei si stende sul letto e Roger si inginocchia fra le sue gambe è meccanico, freddo al limite del robotico. Ma al contempo è vero, pieno di umanità. Qui c’è tutta la bravura di Baumbach, l’alternare (e in alcuni casi addirittura mescolare) il disagio e l’incomunicabilità con dolcezza e umanità. Tutto accompagnato da una leggera dose di ironia.

Una menzione d’onore va fatta ai due protagonisti. Entrambi lavorano per sottrazione; il carico emotivo monta dentro di loro e lo spettatore se ne accorge. La Gerwig è fantastica: impossibile non affezionarsi alla sua Florence. Ma un plauso ancor più grande va rivolto a Ben Stiller. Un personaggio intimo, insicuro, instabile ma costantemente pacato e misurato. Tutto il contrario dei personaggi da lui interpretati nelle pellicole per cui è conosciuto dal grande pubblico. Possiamo tranquillamente affermare che Greenberg per Stiller è come Diamanti Grezzi (scritto e diretto dai Safdie Brothers) per Adam Sandler. Non importa se un attore fa film comici, drammatici, demenziali, impegnati, d’azione, romantici ecc… Quando è un grande attore prima o poi verrà fuori, non c’è niente da fare.

Trailer

 

Lo stravagante mondo di Greenberg

  • Anno: 2010
  • Durata: 107'
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Noah Baumbach