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In Sala

Ma come fa a far tutto?

In “Ma come fa a far tutto?” Sarah Jessica Parker (“Sex and the city”) la smette di andare in giro per le strade più chic di New York a caccia di uomini indossa i panni di Kate, un’affannata madre lavoratrice presa da mille impegni professionali

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Anno: 2011 / Distribuzione: Moviemax / Durata:91’                                                 Genere: Commedia / Nazionalità: Usa / Regia: Douglas McGrath

Dimentichiamo la Carrie di Sex and the city. In Ma come fa a far tutto? Sarah Jessica Parker la smette di andare in giro per le strade più chic di New York a caccia di uomini insieme alle sue amiche e indossa invece i panni di Kate, un’affannata madre lavoratrice presa da mille impegni professionali e da altrettanti sensi di colpa per non riuscire ad assolvere come vorrebbe ai doveri familiari. È insomma lontana anni luce da quelle supermamme casalinghe che appaiono perfetti angeli del focolare, e a cui lei guarda con un misto di invidia e terrore.

Kate è, infatti, una donna in carriera che lavora nel settore degli investimenti finanziari, e per il momento garantisce l’unico stipendio certo della famiglia: il marito Richard (Greg Kinnear) è un architetto che si è appena messo in proprio ma non ha ancora un’attività avviata. Con due figli piccoli la loro vita non è certo semplice, ma le cose si complicheranno ulteriormente quando una proposta di Kate per un prodotto di investimento viene particolarmente apprezzata dall’azienda e, per non rinunciare all’occasione professionale che le si presenta, sarà costretta a viaggiare continuamente tra Boston – dove vive – e la Grande Mela. Qui, per di più, incontra l’affascinante Jack (Pierce Brosnan), uno dei manager con cui dovrà collaborare al progetto messo in piedi. Lui, vedovo e solo, si invaghisce di Kate e della sua solarità, capace com’è di conciliare con destrezza la doppia vita tra casa e lavoro dando sempre il massimo. Ma non è l’avventura extraconiugale ciò che lei sta cercando.

Sarà facile identificarsi nel film non solo per le donne che vivono sospese tra maternità e lavoro, ma anche per le coppie che si trovano a vivere ménage familiari talvolta assai complicati. Il racconto di una giovane donna nell’impresa di riuscire ad affermarsi nel lavoro e, allo stesso tempo, prendersi cura dei figli e del marito è un tema, del resto, di stretta attualità. Inoltre i presupposti per un’opera scontata e senza pretese c’erano un po’ tutti: dalle star di commedie da incassi record al botteghino a una storia tagliata su misura per il grande pubblico. Eppure, senza raggiungere vette artistiche di chissà quale tipo (ma senza neppure aspirarvi), questo film tratto dall’omonimo bestseller da quattro milioni di copie della giornalista Allison Pearson risulta in definitiva ben confezionato, con una saggia distribuzione di comicità e romanticismo. La sceneggiatrice de Il Diavolo veste Prada Aline Brosh McKenna e il regista Douglas McGrath hanno quindi fatto centro. Anche se, certo, il realismo a cui si punta è più da grande schermo che altro: la protagonista è sempre di buon umore e scorrazza pimpantissima per la città tra l’asilo dei figli e l’ufficio nel grattacielo. Tutto sui tacchi a spillo, naturalmente.

Ilaria Mariotti

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