‘Il giro del mondo in 80 giorni’ La riuscita versione animata ispirata a Jules Verne

Il giro del mondo in 80 giorni, ispirato al grande classico di Jules Verne, è il nuovo film di animazione diretto da Samuel Tourneux.

In sala dal 9 Settembre, distribuito da Notorious Pictures, è la prima versione animata  sul grande schermo del celebre romanzo con protagonisti la scimmietta Passepartout e la rana Phileass.

Prodotto da David Michel, Zoé Carrera Allaix, Cécile Lauritano per la Cottonwood Media, il film è scritto da Jerry Swallow e David Michel.

Il giro del mondo in 80 giorni, il classico torna al cinema

 “Sono felice di scommettere che posso fare il giro del mondo in 80 giorni!”

Il giro del mondo in 80 giorni : la trama 

Passepartout è una scimmietta timida e introversa, confinata in una misera abitazione con una madre onnipresente che sogna di seguire le gesta della celebre rana esploratrice Mr. Frogg. Un giorno, arriva nel suo villaggio la rana Phileass, tanto intraprendente quanto impudente. Phileass, con il suo modo di fare, affascinerà la scimmietta che vedrà in lui il “mezzo” con cui poter, finalmente, partire.

Phileass e Passepartout sono rispettivamente una rana e una scimmia marmosetta. Non proprio quella che si definirebbe una coppia vincente. Eppure, dal momento che gli abitanti del villaggio scommettono che questi non riusciranno a fare il giro del mondo in 80 giorni, i due mettono in gioco le loro forze, affrontando il viaggio solo come scoperta.

Il giro del mondo in 80 giorni: una visione appagante 

Il giro del mondo in 80 giorni si presenta come un’avventura allettante che convince lo spettatore con il dispiegamento della trama e finisce per conquistarlo. La sceneggiatura del film, infatti, ispirandosi al romanzo di Verne (clicca qui per conoscere le altre trasposizioni del romanzo) riprende da quest’ultimo paesi, panorami e caratteristiche dei luoghi visitati, lasciando però che siano le personalità dei due nuovi amici a condurre la vicenda.

Alternando momenti adrenalinici a nuovi incontri, e scontri, il viaggio di Passepartout e Phileass si anima con sequenze chiave del genere della commedia. La prudenza di Passepartout si contrappone alla spavalderia di Phileass. Noncurante del pericolo, la rana trascina la scimmietta dentro giungle, deserti e problemi giudiziari… e il viaggio diviene un’avventura che permette ad entrambi di crescere.
Conquistato dalla positività di Passepartout, Phileass inizia a riporre fiducia negli altri, mentre Passepartout abbandona le sue incertezze vivendo ogni giorno con ottimismo.

Le parole di Samuel Tourneux

«Quando ho cominciato a lavorare al film, c’era già una prima versione [della sceneggiatura n.d.t.], in cui Passepartout era il cameriere di Phileas, come nel romanzo di Jules Verne. Ma non volevo questa situazione di sottomissione, che viene da un altro tempo: volevo che i nostri eroi fossero amici, con un rapporto alla pari. Abbiamo rielaborato molto la struttura della storia e i personaggi, insieme a Gerry Swallow. Allo stesso tempo, abbiamo iniziato gli studi grafici.
Anche se la sceneggiatura non era completa, sapevamo già che avremmo avuto molti set da coprire e che alcuni potevano essere affrontati solo con dei trucchi per non impantanarsi in complicati effetti speciali (acqua, fumo e fuoco). Abbiamo quindi dovuto sviluppare uno stile grafico che ci permettesse di mescolare facilmente 2D e 3D. Con il nostro direttore artistico, Mathieu Vavril, che ha svolto un lavoro sensazionale sul film, abbiamo capito subito che avremmo dovuto perfezionare i disegni e le trame in modo che i volumi potessero essere realizzati più semplicemente e quindi si fondessero meglio con gli elementi 2D. Abbiamo preferito puntare su luce e colore. E Mathieu in questo è bravissimo» – Samuel Tourneux

Il giro del mondo in 80 giorni, diretto da Tourneux, è una commedia di animazione che riesce nell’impresa di staccarsi dal confronto con le diverse versioni già presenti del film. Non solo per la scelta del genere dell’animazione ma, soprattutto, per la particolare scelta stilistica della regia.

Non esageriamo dicendo che il film non ha nulla da invidiare a Le follie dell’imperatore o Madagascar perché, anche in questo caso, le risate sono assicurate e si arriva alla sequenza finale (indimenticabile) senza accorgersi del passare del tempo.
Tourneux realizza un ottimo prodotto, usufruendo di gag, intrecci, equivoci e battute, rintracciabili in una qualsiasi commedia francese di successo.

Il Trailer Ufficiale