Tetro Video mette a segno un vero e proprio colpaccio recuperando dai più oscuri anni Ottanta Lucker – The necrophagous. Una hard box limited edition in cinquecento copie che, con poster in omaggio nella confezione, riscopre un titolo fino ad oggi inedito dalle nostre parti. Esordio registico per il belga Johan Vandewoestijne, un titolo decisamente shockante proposto qui in dvd in versione originale provvista di sottotitoli inglesi, italiani e tedeschi.
Un titolo che ci riporta oggi all’epoca delle mitiche videoteche, dei negozi dagli scaffali spesso impolverati invasi da coloratissime vhs.
Un’epoca in cui, almeno nel paese degli spaghetti, un lungometraggio come questo era possibile procurarselo esclusivamente nei mercati esteri o nella folta giungla selvaggia del collezionismo. Un lungometraggio che, datato 1986, guarda con molta probabilità al Maniac firmato qualche anno prima dall’americano William Lustig. In quanto, come in quel caso, il Lucker in questione è un pericoloso psicopatico. Un serial killer che passa di omicidio in omicidio dopo essere fuggito dalla clinica psichiatrica dove era stato rinchiuso per un tentativo di suicidio. Un serial killer che, quando non strangola le proprie vittime, si dedica ad uccisioni grondanti non poco liquido rosso.
Sebbene il massimo del raccapriccio venga raggiunto in Lucker – The necrophagous nel momento in cui il folle consuma un rapporto sessuale con un cadavere putrefatto. Una sequenza che, lasciando pochissimo all’immaginazione, sembra oltretutto anticipare quella analoga vista nell’appena successivo Nekromantik, totalmente incentrato sulla necrofilia. Una sequenza che inserisce di diritto la pellicola nel discorso cinematografico sull’argomento iniziato addirittura nel 1962 attraverso L’orribile segreto del dr. Hichcock di Riccardo Freda. Discorso che affronta dopo Buio omega di Joe D’Amato alias Aristide Massacesi, del 1979, ma precedendo, appunto, il cult di Jörg Buttgereit, rilasciato nel 1987.
Individuando due dei suoi maggiori punti di forza nella prova dell’impassibile Nick Van Suyt nei panni del massacratore e nella grigia atmosfera imperante.
Un’atmosfera atta a garantire i toni pessimistici tipici dell’horror europeo in fotogrammi di allora, spesso alternativa bad taste a quello pop corn statunitense, maggiormente rassicurante. Fino al colpo di scena posto negli ultimi minuti della tutt’altro che lunga visione (siamo intorno all’ora e dieci totale). Una visione accompagnata in questa edizione da diversi contenuti speciali, tra trailer, due gallerie fotografiche e trentasei minuti d’intervista al regista. Ma la ciliegina sulla torta è rappresentata dalla director’s cut di Lucker – The necrophagous. Una versione più breve del film, caratterizzata da titoli di testa e finale diversi e da qualche modifica nel mezzo.