Your Honor arriva il 24 febbraio su Sky Atlantic. La nuova miniserie di genere legal drama è ideata da Peter Moffat (The Night Of), Bryan Cranston ne è protagonista – entrambi vestono anche i panni di executive producers.
Your Honor | La trama
L’attore statunitense interpreta Michael Desiato, un giudice di New Orleans molto rispettato e rinomato. Il giorno in cui il figlio adolescente (Hunter Doohan) investe e uccide un ragazzo, fuggendo dal luogo dell’incidente, tutto cambia. Le loro esistenze, come quelle dei familiari della vittima. Innescando una reazione a catena senza precedenti e dall’esito incerto.
Il progetto porta il marchio Showtime, e non a caso la portata delle tematiche e la modalità scelta per affrontarle è alquanto notevole.
Your Honor | L’istinto paterno vince sul senso di giustizia
Il desiderio innato di un genitore è tenere al sicuro la propria prole. A qualunque costo. Fa parte della natura. Umana o animale che sia. Non si ha scampo.
Michael è innanzitutto un padre. Il suo istinto è quindi legato alla salvezza del figlio. Se, per proteggerlo, è necessario scendere a patti con la coscienza, non ci pensa due volte a farlo.
Ma al tempo stesso è un giudice, colui che ha il compito di decidere cosa è giusto e cosa sbagliato. Mentire, ingannare, non fa – o almeno non dovrebbe fare – parte del suo operato.
Il corto circuito che si viene a creare nell’animo dell’uomo è il primo vero elemento degno di nota di Your Honor. Il primo di tanti.
Bryan Cranston in Your honor in una delle sue migliori prove
Cranston incarna concretamente l’esistenza spezzettata di Michael. E dà una delle sue migliori prove in assoluto. Lo spettatore si trova a mettersi nei suoi panni e a domandarsi se avrebbe agito allo stesso modo. Se tutte le conseguenze, che di lì alla sua scelta avranno luogo, saranno in qualche modo giustificabili.
La moralità viene sollecitata di continuo, mentre la tensione cresce e la morsa si stringe intorno ai protagonisti.
Ciascuno ha le sue responsabilità, da ciò dipendono sensi di colpa, dubbi, caos.
I destini in gioco sembrano in balia di un burattinaio che li guida verso il baratro. Eppure gli uomini e le donne presentati nello show, specchio di una realtà piuttosto attendibile, fanno tutto da soli. A dettare le loro gesta sono l’amore, la sofferenza, l’orgoglio, la vendetta. Infine la fallacia propria dell’umanità.
Your Honor è un meccanismo a orologeria impeccabile e realistico
Il sangue chiama sangue, soprattutto se di mezzo c’è una delle più importanti famiglie criminali di New Orleans. Uscirne indenni non è contemplabile.
Questa è New Orleans. Tutto è connesso.
Nella foga ne fanno le spese i più deboli, i poveri, coloro che sono costretti dalle loro condizioni di vita a sacrificarsi. I discorsi ascrivibili al Black Live Matters si affacciano necessariamente e dolorosamente. Il quadro si compone di talmente tanti tasselli da venir percepito quale vivo e viscerale.
Pensato come un meccanismo a orologeria, perfetto e implacabile, dove si distinguono gli stessi ingranaggi e il loro funzionamento, Your Honor è senza alcun dubbio una delle migliori proposte del più recente palinsesto televisivo.
La storia scorre su due binari paralleli, con vari innesti laterali, sino a quando non arriverà il momento di intersezione. Cruciale, esattamente come il punto in cui avviene l’incidente che mette in moto le vicende.
L’alternanza di ritmo, tra fasi al cardiopalma e attimi di calma – carichi però di un’attesa ingombrante – fa sì che l’attenzione si mantenga altissima. A dare supporto una suggestiva fotografia, firmata a sei mani da James Friend, John Lindley e Richard Rutkowski.
Una piccola curiosità: Your Honor è l’adattamento della serie tv israeliana intitolata Kvodo.
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