Tratto dall’omonimo libro scritto dal giornalista Mario Spezi, approda in dvd per Quadrifoglio Il mostro di Firenze di Cesare Ferrario, rimasterizzato in HD. Distribuito nelle sale cinematografiche nell’Aprile 1986, un film che, come suggerisce il titolo, intende fornire ipotesi relative all’identità dell’assassino di coppiette che ha terrorizzato la Toscana. Un film realizzato prima che venissero fuori i nomi di Pietro Pacciani e “compagni di merende”. Come anche il precedente Firenze! L’assassino è ancora tra noi di Camillo Teti e 28° minuto di Paolo Frajoli (e Gianni Siragusa non accreditato). Rispettivamente datati 1986 e 1991.
Un film dal destino non poco travagliato, considerando che la censura ne dispose il sequestro a pochi giorni dalla sua uscita. Per poi, una volta dissequestrato, consentirne la proiezione ovunque, tranne che in Toscana.
E chi c’era ai tempi delle mitiche videoteche non può non ricordarne, in seguito, la videocassetta spesso esposta nella sezione riservata all’horror. Quando, in realtà, Il mostro di Firenze non rientra affatto in quel genere, pur toccandone visivamente alcune corde a causa della tematica affrontata. Del resto, non si fatica ad intuire influenze dallo slasher in stile Venerdì 13 nell’assistere al sanguinoso omicidio iniziale della coppia francese, consumato l’8 Settembre 1985.
Come pure non si può fare a meno di avvertire forti similitudini tra la colonna sonora a firma di Paolo Rustichelli e quella della serie Nightmare. Ma, ricostruendo anche il primo delitto del “mostro”, risalente al 21 Agosto 1968, Ferrario punta tutt’altro che al sensazionalismo “da paura”. La sua pellicola, infatti, parte dalla figura di una giornalista dal volto di Bettina Giovannini. Giornalista fidanzata con uno scrittore che sta realizzando un romanzo riguardante proprio il misterioso omicida.
Scrittore interpretato dal Leonard Mann del poliziottesco nostrano e per il quale scoprire l’identità dell’uomo è diventata un’autentica ossessione. Divenendo, di conseguenza, la figura attraverso cui seguiamo le indagini mirate a dargli un volto e a spiegarne le motivazioni delle violente gesta.
Senza dimenticare neppure l’ipotesi che possano essere più di uno i responsabili delle diverse uccisioni. Man mano che, con Gabriele Tinti incluso nel cast, si avanza lentamente verso una soluzione finale chiaramente di fantasia. Una soluzione che fa distaccare Il mostro di Firenze dalle cronache per consentirgli di abbracciare chiaramente gli stilemi della finzione thriller da grande schermo. Con sei minuti di sequenze in più nella versione cinematografica internazionale, presente all’interno del disco insieme a quella canonica italiana di un’ora e mezza circa. Una versione che funziona ancora meglio.
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