Diretto dal Jay Roach autore della trilogia Austin Powers e de L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo, infatti, il film parte da Roger Ailes. Ma chi è costui? Nientemeno che l’uomo che ha contribuito a creare il più potente e controverso impero dei media di tutti i tempi: Fox News. L’uomo secondo cui un notiziario è una nave: togli le mani dal timone e punta a sinistra in un attimo. L’uomo propenso a credere che il bullismo non sia cattiveria, bensì una persona di potere che aggredisce chi ne ha meno. Colui che, incarnato (considerando il grasso!) in Bombshell – La voce dello scandalo dal mai disprezzabile John Lithgow, ritiene l’industria televisiva la più competitiva del mondo. Ma, soprattutto, colui che, repubblicano convinto, finì travolto da un grosso scandalo sessuale proprio alla vigilia delle elezione presidenziali che hanno visto trionfare Donald Trump.
Nel corso della quasi ora e cinquanta di visione, non a caso, gli sono antagoniste Gretchen Carlson e Megyn Kelly, interpretate da Nicole Kidman e Charlize Theron. Nient’altro che le due conduttrici televisive di Fox News che, appunto, denunciarono per prime le molestie attuate da Ailes nei confronti delle donne dell’emittente tv. Conduttrici al cui fianco troviamo anche la giovane e inesperta collega Kayla Pospisil alias Margot Robbie, destinata inevitabilmente a scontrarsi con le richieste del capo.
Senza contare Kate McKinnon, la quale va ad arricchire un valido cast comprendente anche il veterano Malcolm McDowell nei panni dell’editore e produttore Rupert Murdoch.
Perché è proprio sulle ottime prove sfoggiate dagli attori che poggia in maniera principale Bombshell – La voce dello scandalo.
Mentre genera fotogramma dopo fotogramma una certa tensione dovuta al desiderio di scoprire i retroscena legati ad ogni personaggio.
Accodandosi sì al filone cinematografico legato al movimento femminista MeToo, ma rivelandosi anche un inno da schermo alla perseveranza (quella delle protagoniste, chiaramente). Non solo, visto che, se da un lato apprendiamo anche di rapporti tra Ailes e minorenni, dall’altro non manca di essere esposta la sua abilità professionale. Quindi, è vero che ogni persona famosa, potente e ricca si trasforma in un bersaglio? E che il silenzio da parte di una molestata rappresenta solo l’inizio di una reazione a catena? Lo potete scoprire visionando Bombshell – La voce dello scandalo. Un lungometraggio atto a suggerire che tante donne sono scettiche sulle accuse di violenze sessuali, finché non le provano sulla loro pelle. Un lungometraggio il cui plot a base di denunce con anni di ritardo richiama curiosamente alla memoria anche il caso riguardante il produttore Harvey Weinstein.
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