L’edizione Settanta della Berlinale sarà speciale per l’Italia. Per via del nuovo direttore, Carlo Chatrian, che ha aperto un nuovo corso dopo quello trentennale di Dieter Kosslick. Perché ci sono due film di autori italiani in concorso e molta Italia sparsa nelle varie sezioni del festival. Infine, per la prima volta dopo tante edizioni le date, dal 20 febbraio al primo marzo, fanno sì che la rassegna non sia offuscata sui nostri media dai riflettori sanremesi.
Tanta Italia alla Berlinale
Il primo dei nostri film in gara è Volevo nascondermi di Giorgio Diritti con Elio Germano a incarnare, in modo fisicamente perfetto, Ligabue. Dice il regista: “Si può nascere da una fisicità sgraziata, una mente velata da una moderata follia, ci si può sentire sbagliati, soli, avere voglia di nascondersi per la “vergogna di esistere”, ma si può credere nel proprio talento e farlo diventare l’occasione del riscatto”. Il film arriverà in sala il 27 Febbraio. Elio Germano è anche protagonista di Favolacce, attesa opera seconda dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, il cui esordio, La terra dell’abbastanza, ricevette il battesimo internazionale proprio al festival berlinese. Il film è una favola nera ambientata nella periferia Sud di Roma, in una comunità di famiglie, dove cova un silenzioso e sottile sadismo, dei padri, la passività delle madri, la rabbia dei ragazzi in un groviglio oscuro gravido di conseguenze drammatiche.
Si aggiunge ai due film l’altra produzione italiana, Siberia di Abel Ferrara, con Willem Dafoe a incontrare sogni e ricordi del regista del Bronx che negli anni è diventato un po’ italiano anche lui.
Non solo in Concorso
Ma la pattuglia italiana non si limita al concorso. Matteo Garrone porta il suo Pinocchio con Roberto Benigni nei Berlinale Special Gala; nella sezione Panorama si vedrà Semina il vento di Danilo Caputo, ambientato tra gli ulivi pugliesi in lotta con un parassita letale.
Nella sezione Generation trova spazio Palazzo di giustizia, esordio nella finzione di Chiara Bellosi, romanzo di formazione che punta sul talento di Daphne Scoccia.
Forum vede protagonisti La casa dell’amore di Luca Ferri e Zeus Machine e L’invincibile di Nadia Rocchi e David Zamagni. La sezione festeggia i cinquantanni proponendo il programma dell’edizione d’esordio nel ’71, che vide sfilare, tra gli altri, Ossessione di Visconti e Ostia di Sergio Citti. Nella Settimana della critica Faith di Valentina Pedicini, documentario su una comunità di monaci guerrieri.
Tra gli eventi speciali per i Settant’anni Paolo Taviani riproporrà il film Orso d’oro Cesare deve morire e presenterà un nuovo autore da lui scelto, Carlo Sironi e il suo bel film d’esordio Sole.
Il programma completo
Competizione
Berlin Alexanderplatz (Germany/Netherlands) – Burhan Qurbani
DAU. Natasha (Germany/Ukraine/UK/Russia) – Ilya Khrzhanovskiy e Jekaterina Oertel
The Woman Who Ran (Korea) – Hong Sangsoo
Delete History (France/Belgium) – Benoît Delépine e Gustave Kervern
The Intruder (Argentina/Mexico) – Natalia Meta
Bad Tales (Italy/Switzerland) – Damiano D’Innocenzo e Fabio D’Innocenzo
First Cow (USA) – Kelly Reichardt
Irradiated (France/Cambodia) – Rithy Panh
The Salt Of Tears (France/Switzerland) – Philippe Garrel
Never Rarely Sometimes Always (USA) – Eliza Hittman
Days (Taiwan) – Ming-Liang Tsai
The Roads Not Taken (UK) – Sally Potter
My Little Sister (Switzerland) – Stéphanie Chuat and Véronique Reymond
There Is No Evil (Germany/Czech Republic/Iran) – Mohammad Rasoulof
Siberia (Italy/Germany/Mexico) – Abel Ferrara
All the Dead Ones (Brazil/France) – Caetano Gotardo and Marco Dutra
Undine (Germany/France) – Christian Petzold
Hidden Away (Italy) – Giorgio Diritti
Berlinale Special Gala at Berlinale Palast
Onward (USA) – Dan Scanlon
Berlinale Special Gala at Friedrichstadt-Palast
Curveball (Germany)- Johannes Naber
Berlinale Special at Haus der Berliner Festspiele
DAU. Degeneration (Germany/Ukraine/UK/Russia) – Ilya Khrzhanovskiy, Ilya Permyakov (series)
Speer Goes to Hollywood (Israel) – Vanessa Lapa (documentario)