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Skepto Film Fest: Cerdita di Carlota Pereda

Cerdita sorprende per una sceneggiatura che distribuisce in modo equilibrato i nessi di causa-effetto, con la macchina da presa che resta sempre sulla protagonista, mentre gli altri personaggi le girano intorno come dei fastidiosi tafani. Carlota Pereda riesce a trasmettere il caldo oppressivo e la sensazione di solitudine della protagonista attraverso una visione materica e una pulsione scopica verso il suo corpo attoriale

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In Cerdita, di Carlota Pereda, Sara è una solitaria ragazza obesa che si appresta a tuffarsi in una piscina isolata nelle vicinanze del villaggio. Un uomo esce improvvisamente dall’acqua, mentre tre “amiche” la vedono e iniziano a dileggiarla. La poveretta è vittima di bullismo da parte delle altre ragazze; nel frattempo scopriamo che l’uomo si allontana lasciando un cadavere nella piscina dalle torbide acque. A Sara non resta che incamminarsi lungo la soleggiata e isolata statale per raggiungere casa non prima di avere due incontri particolari.

Alla base di Cerdita c’è il bullismo deplorevole che colpisce le persone indifese e rifiutate da una società che risponde con il dileggio e la messa alla berlina. La morale del film sembra che dica “chi la fa l’aspetti”, visto il finale a sorpresa, dove Sara ottiene una sorta di rivalsa per interposta persona e il male appare sotto forma di un uomo che si trasforma in corpo vendicativo per i soprusi subiti dalla ragazza.

I personaggi negativi in Cerdita utilizzano un linguaggio offensivo e derisorio, chiassoso fino alla volgarità, mentre tra Cerdita e l’uomo intercorre un silenzio le cui parole sono sostituite da cenni d’intesa. Cerdita è un cortometraggio al fulmicotone in cui la vendetta della giovane è un piatto mangiato “caldo”, sia metafisicamente sia emotivamente, che la scenografia brulla e assolata del paesaggio immerso nella calura estiva rende ancor più evidente. Vincitore del Goya e di numerosi festival specialistici in Spagna, Cerdita appare nella sezione Best Short Finalist dello Skepto International Film Festival. La giovane regista – che si è fatta le ossa nelle produzioni televisive (tra cui Il Segreto) del suo paese – mette in scena un grumo di rabbia repressa che esplode in modo del tutto inaspettato, con la capacità di far crescere il climax con molta professionalità e bravura.

Cerdita sorprende per una sceneggiatura che distribuisce in modo equilibrato i nessi di causa-effetto, con la macchina da presa che resta sempre sulla protagonista, mentre gli altri personaggi le girano intorno come dei fastidiosi tafani. Carlota Pereda riesce a trasmettere il caldo oppressivo e la sensazione di solitudine della ragazza attraverso una visione materica e una pulsione scopica verso il corpo attoriale della giovane protagonista.

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  • Anno: 2018
  • Durata: 14
  • Genere: Drammatico, Thriller
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Carlota Pereda