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FESTIVAL DI CINEMA

Dal 5 al 12 maggio la sedicesima edizione di Busto Arsizio Film Festival

L’inizio del festival prevede l’incontro con Luciano Ligabue, che presenterà il suo film Made in Italy e riceverà il premio per la carriera, lo scorso anno attribuito a Carlo Verdone

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Si terrà dal 5 al 12 maggio la sedicesima edizione di Busto Arsizio Film Festival.

Nuova edizione del Busto Arsizio Film Festival

L’edizione è presentata alla stampa nella sede del cinema Anteo, dal Presidente Alessandro Munari, dal direttore artistico Steve Della Casa, insieme alla condirettrice Paola Poli, dall’assessore alla cultura di Busto, Manuela Mffioli, e da Minnie Ferrara, direttrice dell’Istituto Michelangelo Antonioni.

Sembrano molto affiatate e soddisfatte le persone che parlano del lavoro e dei risultati, quasi la conferma di un festival che possiede ormai una sua storia, lunga, racchiusa nel breve filmato di apertura dell’incontro. Ci parlano di una manifestazione che vuole radicarsi nel territorio, spaziando tra la produzione italiana, e con uno sguardo, perché no, a quella internazionale.

Perché questo luogo per il Busto Arsizio Film Festival?

Di scelte che vogliono armonizzare aspetti popolari e di ricerca, non rivolte ad un pubblico necessariamente snob, ma nello stesso tempo raffinato. Non sapevamo che Busto Arsizio si è salvata, beata lei, dalle multisale e possiede ben quattro cinema, tutti molto frequentati, che programmano cineforum e film di qualità. e che il BAFF è nato proprio da un gruppo di cinefili della città.

Il festival è nell’aria molto tempo prima della sua realizzazione, dice, “nei discorsi della gente, nelle aspettative delle sale e del loro pubblico. Perché Busto Arsizio è ormai il Baff e il Baff è Busto Arsizio. Con la sua capacità unica di portare la città nel mondo e il mondo in città,  è tra i principali momenti culturali dell’anno”. Tanto che i primi trecento biglietti della serata inaugurale sono già stati prenotati (tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito). Per chi non vuole perderla, però, ne saranno disponibili on line altri cento, a partire dal 26 aprile.

Ospiti del mondo dello spettacolo

L’inizio del festival prevede l’incontro con Luciano Ligabue, che presenterà il suo film Made in Italy e riceverà il premio per la carriera, lo scorso anno attribuito a Carlo Verdone.

Steve Della Casa sostiene che Ligabue rappresenta una bella contaminazione di espressioni artistiche. Dal cinema alla musica (che avrà un posto di rilievo durante il BAFF), alla narrativa. E anche alla letteratura si riserverà uno spazio con la presentazione di libri, in questa rassegna che vuole essere di cinema ma non solo.

Insomma, si tende ad andare oltre, nel tempo e nello spazio. Per il passato, si prevede un incontro speciale con il film di Alberto Lattuada, Venga a prendere il caffè da noi, girato in provincia di Varese, quindi dalle parti di Busto, e tratto dal romanzo di Piero Chiara, anche lui varesino. E un altro incontro dedicato all’attrice Mariella Lotti, detta la Greta Garbo di Busto Arsizio, che raggiunse un certo successo e poi scomparve dalla scena.

Un festival non solo provinciale

Ma il BAFF non vuole essere solo provinciale, come si diceva. Interessante il gemellaggio con Siracusa e il suo Ortigia Film Festival. In provincia di Varese verrà proiettato il corto vincitore dell’ultima edizione di Ortigia, Veneranda Augusta, e nella seconda settimana di luglio Ortigia proietterà il corto che a Busto vincerà nella sezione Baff Short Cuts. Un omaggio a Montalbano, di cui si stanno ultimando le riprese dei prossimi episodi, arricchisce poi lo scambio con la Sicilia.

Guardando ancora più lontano, tra le anteprime, due film stranieri, molto diversi tra loro per le tematiche che affrontano. La bella e le bestie, presentato a Cannes lo scorso anno nella sezione Un certain Regard, e Voice from the Stone. La voce nella pietra è un romanzo del 1996 di Silvio Raffo, scrittore che vive a Varese, ma la produzione del film è americana, a confermare ancora una volta le radici e le ali che questo festival vuole assolutamente avere.

Altro ancora ci sarà in una manifestazione che vuole sempre più allargare gli orizzonti, dai documentari come Mariangela (sulla Melato),  Salvatrice (su Sandra Milo) o Scandalose, che raccoglie i casi di donne assassine nell’Italia dal dopoguerra agli anni Settanta.
Infine, apprezzabile il coinvolgimento degli studenti dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, che festeggia il suo decimo compleanno: hanno seguito tutto il processo del festival, fino alla partecipazione della giuria nel concorso dei corti. Anche le scuole superiori della città sono state interessate a questo evento culturale così importante.

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