James Franco è un artista poliedrico e machiavellico come pochi altri, capace di fare della propria arte lo scopo principale della sua vita. Attore di talento, scrittore incallito, regista provetto: Franco ha davvero tutte le carte in regola per lasciare il segno nella storia del cinema. Dopo essersi recentemente seduto in cabina di regia per raccontare la sofferta conquista dei diritti degli agricoltori californiani con In dubious battle – Il coraggio degli ultimi, adesso firma The Disaster Artist e allestisce un biopic altisonante, stridulo e bonariamente cinico per svelare la vera storia di Tommy Wiseau, il ribelle autore di The Room.
Conosciuto per il suo innegabile gusto dell’orrido, Wiseau è ancora oggi un personaggio misterioso ed enigmatico che fugge da qualsiasi schema prestabilito. Alla fine degli anni ‘90, si guadagnò la sua fetta di fama mondiale come artista scanzonato, esuberante e superbo che, dopo aver tentato invano di diventare un attore professionista, decise di investire il suo cospicuo capitale per girare il film della sua vita. Ne scrisse la sceneggiatura, scelse gli attori e iniziò a girare senza alcun tipo di preparazione. Ma soprattutto, Tommy entrò a capofitto nella sua stessa storia, in una sorta di cerchio freudiano senza precedenti, interpretandone la parte del protagonista e guardandosi dentro, forse per la prima volta. Guardando, appunto, ma non vedendo quello che era sotto gli occhi di tutti: la propria grettezza, la propria inettitudine, la propria, mastodontica, incapacità.
E così, davanti ai riflettori e dietro la macchina da presa, Wiseau firmò The Room, la pellicola che sembrava a tutti gli effetti uno dei peggiori fiaschi della storia cinematografica. Ma contro ogni aspettativa, l’opera si trasformò in un successo conclamato, il film più cult di tutti i tempi, l’occasione ideale per interrompere la quotidianità e svagarsi all’insegna del trash. E proprio un prodotto imperfetto, sbagliato, decisamente folle, diventò così il trampolino di lancio per un freak bohemien di tutto punto. Il suo amico, Greg Sestero – interpretato da un ispirato Dave Franco – lo sostenne durante tutte le fasi di lavorazione dell’opera e lo spalleggiò nelle sue lotte quotidiane, aiutandolo a trasformare il fallimento nel suo reale punto di forza. Decisamente un’insolita amicizia, la loro, eppure talmente forte da durare ancora oggi, sempre insieme, fianco a fianco.
James Franco non si risparmia in alcun fotogramma: dona anima e corpo al suo personaggio sentendo le sue idiosincrasie scorrergli nelle vene. E la loro simbiosi si percepisce a occhio nudo, come se il regista/attore mascherasse le proprie stesse insicurezze dietro un ipotetico alter ego. A differenza del visionario Wiseau, però, Franco non è un artista barocco e sfarzoso. Ha talento da vendere e il fascino decadente di un vero e proprio esteta.