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IL PORTAVOCE DEL MINISTRO ORNAGHI IN CONVEGNO AL FIUGGI FAMILY FESTIVAL

Fiuggi, 27 luglio – “Il cinema per famiglie non esiste”. Lo afferma il portavoce del ministro per Beni e le Attività Culturali, Claudio Santini alla V edizione del Fiuggi Family Festival

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Fiuggi, 27 luglio –  “Il cinema per famiglie non esiste”. Lo afferma il portavoce del ministro per Beni e le Attività Culturali, Claudio Santini in apertura della tavola rotonda ‘Cinema e Famiglia – Tra cultura e mercato’ in programma oggi alla V edizione del Fiuggi Family Festival.  “Dalla relazione degli Uffici del Ministero – continua il segretario particolare del ministro Lorenzo Ornaghi – emerge che questa definizione, almeno a livello istituzionale, non esiste come categoria di genere”.

Santini, partendo dal presupposto che “il problema è prima di tutto capire che cosa si intenda per ‘cinema per la famiglia” nonché dalla necessità condivisa da tutti i presenti di una media education, sottolinea l’impegno del Ministero nel “portare a piena attuazione il Protocollo d’Intesa  Miur, Mibac e Agiscuola. Per quest’ultimo, dal 2010 si sta lavorando in favore di una maggiore attenzione alla cultura filmica a partire proprio dai banchi di scuola inserendo nei programmi dei licei artistici materie audiovisive”.

Tema dell’incontro la conciliazione tra l’esigenza di una cultura filmica family friendly e le leggi del mercato cinematografico. Tra i relatori anche Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari: “Il cinema oggi costa troppo per una famiglia – puntualizza– Io ho rinunciato ad andare al cinema con i miei figli e come me tanti altri. La crisi ha colpito anche il settore cinematografico, ma è necessario che tutti investano su lavori che non siano cinici, che abbiano cuore. E’ vero  che c’è il rischio di scadere nel buonismo. Ma il cinismo – non esita ad ammettere – è la cosa più pericolosa che ci sia.”

Incisive le parole di Mussi Bollini, direttore artistico del Festival: “Non nascondiamoci dietro un filo: non ci sarebbe bisogno di censura, se ci fosse un’ampia scelta di film per ragazzi e per tutta la famiglia. Non si investe sulla cultura per l’infanzia, per l’adolescenza e per la famiglia”.

“Il cinema family friendly ha anche una valenza economica ben riconoscibile. – chiosa infine Santini –Investire sulla famiglia è  una strategia vincente.  E investire in questo momento significa che il Ministero deve accompagnare l’intero settore del cinema in modo concreto, intervenendo ad esempio a favore del processo di digitalizzazione delle sale previsto dal Decreto Sviluppo”.

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