Giovanni Piperno presenta, alla 17ª edizione dell’Ortigia Film Festival, il suo nuovo cortometraggio, Le energie dell’universo.
Il corto racconta un momento particolare della vita di una ragazza, Luciana, che si trova a dover compiere un gesto che per lei sembra impossibile: chiudere definitivamente la relazione tossica che ha con il suo ragazzo, Antonio, e seguire il suo sogno.
Per riuscire nell’impresa, Luciana chiede all’universo dei segnali. Se li troverà, allora potrà finalmente andare avanti.
Avere il coraggio di lasciar andare
Il corto di Giovanni Piperno è luminoso. La luce è ovunque: nella biblioteca, nel bar, nel nome della protagonista stessa, Luciana, (Luciana Perrino) e nel futuro che la aspetta.
Sebbene la ragazza si ritrovi in una relazione tossica con Antonio, non perde mai l’ottimismo e la volontà di riuscire a lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi. Sa che deve riuscire a chiudere la storia con lui per poter essere finalmente libera, ma non ci riesce.
Quando ci si ritrova in una relazione con una persona che inizialmente sembra perfetta, amorevole, e con cui si ha condiviso dei bei ricordi, è difficile mettere un punto. Soprattutto quando la controparte diventa più aggressiva, gelosa, violenta o manipolatrice, perché si ha paura di una possibile reazione avversa o perché si resta aggrappati ai pochi ma bei momenti condivisi all’inizio. A volte per entrambe le cose.
La storia di Luciana mostrata nei 10 minuti di corto è un po’ come il viaggio dell’eroe nei romanzi: all’inizio è confuso, ha paura, ma poi con il giusto aiuto, con il coraggio e la determinazione, diventa più forte e riesce nell’impresa.
L’aiuto nel corto risiede in figura importante: è la bibliotecaria (Carmela Manco) a cui Luciana porta il caffè ogni giorno, e che presto si trasforma in una guida che le fornisce sostegno e consigli preziosi. La ragazza è convinta che riuscirà a lasciare Antonio solo quando le energie dell’universo si allineeranno e le manderanno dei segnali. Di questi segnali si fa portatrice proprio Carmela. È lei stessa, infatti, a dire a Luciana cosa cercare durante la giornata: il numero 22, che nel libro dei tarocchi corrisponde al “Matto”.
I segnali dell’universo
Giovanni Piperno, nei suoi film e cortometraggi, è sempre stato molto attento alla cultura e al folklore locali dei luoghi in cui dava vita ai suoi racconti.
Se ne Le cose belle (2014), Piperno aveva scelto di mostrare la bellezza di un territorio, Napoli con le sue contraddizioni e dinamiche urbane, ne Le energie dell’universo, invece, pone l’attenzione sul rapporto che il luogo ha con la spiritualità e con il desiderio, e su come questi ultimi possano essere usati come strumenti di crescita e liberazione.
Proprio per questo, l’inserimento dei tarocchi nel cortometraggio non è un caso. Il numero 22, scelto da Carmela, ha da sempre una simbologia esoterica fortissima: nei tarocchi corrisponde al folle, all’irrazionalità e all’istinto; nel mondo spirituale invece è associato all’universo, al divino e alla manifestazione dei propri desideri.
Luciana desidera fortemente trovare la forza di lasciare ciò che la fa stare male e sceglie lei stessa di credere alle parole della bibliotecaria. Inizia a guardarsi intorno, a osservare le persone e i gesti che compiono. Si interroga sulla veridicità di questi segnali, ma quando il numero 22 compare più volte, lei lo ignora, pensando sia solo un caso.
Solamente con l’arrivo di Enzuccio finalmente riesce a capire cosa fare.
D’altronde, come scrisse Paulo Cohelo ne L’alchimista:
“Quando desideri qualcosa, tutto l’universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.”
Ma siamo noi stessi a dover scegliere di vedere i suoi segnali e a cambiare il nostro destino.