In un’industria televisiva sempre più affamata di contenuti spettacolari e serialità di alto profilo, FX scommette tutto su Alien: Pianeta Terra. Con la regia di Noah Hawley e una protagonista enigmatica e sfuggente come Sydney Chandler, il progetto rappresenta un ponte tra il passato cult della saga e un futuro ancora da scrivere.
Una nuova Ripley per una nuova era
In Alien: Pianeta Terra, Chandler interpreta Wendy, un essere ibrido con aspetto adulto ma coscienza infantile. Una figura centrale e ambigua, destinata a raccogliere l’eredità di Ellen Ripley, la leggendaria eroina interpretata da Sigourney Weaver nella saga originale. Wendy non è solo una creazione scientifica, ma anche un simbolo del conflitto interiore tra umanità e tecnologia.
La serie, ambientata nel 2120 – due anni prima degli eventi del primo Alien – trasporta gli iconici xenomorfi sulla Terra, in un futuro dominato da mega-corporazioni impegnate nella corsa verso l’evoluzione post-umana.
“Le minacce non vengono solo dallo spazio, ma da ciò che siamo disposti a fare per sopravvivere”
osserva Hawley.
FX e il peso di un’icona
Il progetto rappresenta una scommessa enorme per FX, reduce dai successi di Shōgun e The Bear. Adattare un franchise leggendario come Alien non è mai privo di rischi. La serie, girata a Bangkok con set imponenti e atmosfere decadenti, ha richiesto un investimento produttivo che, stando alle indiscrezioni, ha superato quello di Shōgun.
La visione di Hawley, che aveva già reinventato Fargo per la TV, ha convinto i vertici Disney a dare il via libera. Per lui, Alien rappresentava “una tela quasi bianca”, vista la scarsità di mitologia strutturata nel franchise.
“Non volevo ricreare il passato, ma introdurre qualcosa di nuovo e disturbante”.
La sfida di Wendy e della sua interprete
Il ruolo di Wendy ha messo alla prova Sydney Chandler. Per interpretare un personaggio con mente infantile in corpo adulto, l’attrice si è immersa nello studio della psicologia dell’infanzia, salvo poi scoprire che l’istinto era la chiave.
“Ho scritto tre parole: osservante, istintiva, onesta. Da lì ho costruito tutto”.
Sul set, Chandler era nota per il suo approccio fisico e intenso, eppure, lo stress non è mancato.
“Eravamo 600 persone sul set ogni giorno. Arrivi a un punto in cui sei sfinita, ma vai avanti per passione”.
Alien: Pianeta Terra – Un vecchio mostro in un nuovo mondo
La serie conserva l’elemento horror e viscerale che ha reso celebre Alien. Il design delle creature, le atmosfere claustrofobiche, le innovazioni biomeccaniche: tutto concorre a creare un’esperienza nuova e disturbante.
“Non puoi ricreare lo stupore dei primi film se non introduci creature nuove e imprevedibili”
dice Hawley.
La serie vuole essere più di un omaggio: riflette le paure contemporanee, l’idea che il pianeta sarà invivibile
Verso un futuro (forse) lungo
Con una prima stagione composta da otto episodi, Alien: Pianeta Terra è pensata come serie ricorrente. La seconda stagione non è ancora confermata, ma Hawley ha già in mente una traiettoria narrativa a lungo termine.
“Gli epiloghi danno senso alla storia e io so dove voglio arrivare.”
Fonte: Variety.
Trovate qui il trailer della serie.