‘Hi Mom, It,s Me. Lou Lou’. Un percorso verso l’accettazione di sé

Hi Mom, I’ts me, Lou Lou del regista turco Atakan Yilmaz è un cortometraggio presentato al Festival Le Giornate della Luce nella sezione “Short Lights”.

Il coraggio di accettare se stesso

A Istanbul Hakki (Onur Gözeten) si esibisce come Drag Queen col nome di Lou Lou in locali gay. Raggiunto dalla notizia dell’improvvisa morte della madre, unica della famiglia a conoscere – e accettare – la sua vera identità di genere, ritorna dopo alcuni anni al paese natio per i funerali. Qui si viene a scontrare con le forti aspettative che il padre ha nei suoi confronti in quanto unico figlio maschio, e con l’ignoranza dei parenti, sentendo su di sé il peso della solitudine, incapace di rivelare il proprio orientamento sessuale. Saranno una serie di scoperte che Hakki fa nella propria cameretta d’infanzia che gli daranno il coraggio per superare l’ostilità della famiglia e iniziare un viaggio alla completa accettazione di sé.

Opera delicata e toccante

Il giovane regista di Smirne, classe 1996, con Hi Mom, I’ts me, Lou Lou, qui regista e sceneggiatore, realizza un’opera delicata e, a tratti, toccante grazie anche a una fotografia coinvolgente. Un cammino verso la riappropriazione del proprio essere e la consapevolezza di poter vivere senza infingimenti e condizionamenti esterni. Un film che stigmatizza la capacità e la forza di potersi lasciare alle spalle il proprio passato per vivere un futuro in libero e alla luce del sole, anche in una società che soffre a tutt’oggi di notevoli pregiudizi.

Il protagonista Onur Gözeten è bravo a calarsi nei panni di Hakki/Lou Lou, mostrando le fragilità e le paure del proprio personaggio, ma anche la forza che lo spinge, grazie all’aiuto che gli deriva dal ricordo della madre, ad affrontare la propria vita alla luce del sole.

Gli articoli di Marcello Perucca