A sud di Kottbusser Tor, centro nevralgico del quartiere di Kreuzberg e cuore alternativo di Berlino da anni, apice di una cultura Meltin Pop che appare quasi surreale agli occhi di chi viene da fuori, si verifica per la settima edizione il PornFilmFestival di Berlino.
L’intento, il motto, è rendere liberi i sogni erotici dell’essere umano attraverso la settima arte, ma non solo.
Il programma è fitto, va da una retrospettiva sulla Golden Age of Porn di oltre oceano, per poi librarsi in una caleidoscopica carrellata di corti e lungometraggi che spaziano in variegati sottogeneri e oltre il genere stesso.
Sesso in tutte le sue forme, etero, gay, fetish, bondage, masturbazione, documentari sul tema, fino a presentare opere che si definiscono arte applicata alla pornografia, o arte che si esprime attraverso la pornografia.
Il festival si svolge, per quanto riguarda le proiezioni, al Kino Moviemento, cinema oltre l’essai, con una programmazione sempre stuzzicante, senza limiti e senza auto-imposizioni.
Divertente uno dei motti ripreso dal festival con palpabile sarcasmo: la differenza tra arte e pornografia è che la pornografia costa meno.