Il mondo del lavoro è da sempre soggetto a trasformazioni e aggiornamenti. Nuove professioni emergono con lo sviluppo di trend e tecnologie inedite, mentre altri lavori finiscono per essere dimenticati. A metà strada tra questi estremi, ma con un’attenzione tutta particolare al mondo del digitale, si colloca la figura del pokerista professionista. La sua capacità di unire insieme talento individuale, attenzione al mondo digitale, conoscenza di regole storiche e varianti recenti rende questa figura unica nel suo genere.
Tra studio e allenamento: i requisiti
L’idea di trasformare un gioco d’azzardo in una professione rappresenta un obiettivo molto difficile da raggiungere. I requisiti necessari per ambire a giocare a poker a una dimensione professionistica sono diversi, e coprono vari aspetti del gioco e della preparazione del giocatore stesso. L’allenamento su piattaforme come https://www.jackmillion.info/ diventa uno step necessario per familiarizzare con regole e strategie, ma anche per conoscere meglio i propri limiti di sopportazione. Infatti, andare oltre la soglia del tilt non potrà che compromettere le proprie capacità di gioco e il proprio rendimento al tavolo verde.
Partire da zero non è certo semplice, soprattutto se si considera che il mondo del gioco è ormai saturo di giocatori di buon livello con cui confrontarsi. Primeggiare contro i giocatori occasionali, oggi molto più preparati rispetto al passato, è dunque più difficile. La raffinatezza del gioco, inoltre, rappresenta un altro importante scoglio per chiunque desideri cimentarsi in questo campo. Di fatto, non si può più parlare del poker come di un banale gioco d’azzardo. D’altra parte, i modelli matematici e la teoria dei giochi non riescono del tutto a esaurire la complessità del gioco, che è caratterizzato da un irriducibile elemento umano, difficile da padroneggiare per i meno preparati.
Consulenti e dealer: altri professionisti del gioco
Quando si pensa al mondo del poker, il pokerista non è l’unica figura professionale riconosciuta al suo interno. Al contrario, esistono altri professionisti che possono mettere a frutto la propria conoscenza del gioco, ponendola al servizio di altri giocatori o della casa da gioco stessa. Se le figure dei consulenti, con il loro ampio bagaglio di conoscenze e competenze, possono rivelarsi un utile supporto per i giocatori e per i casinò, è anche vero che la loro esperienza può essere utile per aggiornare il gioco. Con questo non si intende rivoluzionare le regole del Texas Hold’Em o dell’Omaha, ma si fa riferimento a quelle software house che basano l’elaborazione di applicazioni di poker online sull’esperienza reale di pokeristi in carne e ossa.
Dall’altra parte, invece, una professione che richiede un’altissima conoscenza del gioco e che ha una concreta e reale applicazione nel mondo dei casinò e delle poker room è quella del dealer. Vale la pena fare subito due appunti. La figura del dealer, o del croupier se si preferisce, testimonia che il gioco d’azzardo può trasformarsi in lavoro, se si sa giocare, ma anche senza giocare. Per intendere meglio, il dealer è colui che volta le carte sul board, controlla le puntate, sollecita buio e ante, dà i resti e fa procedere il gioco nel migliore dei modi, con fluidità e naturalezza: deve dimostrare dunque una profonda conoscenza di tempi e meccanismi di gioco, ma di fatto non gioca.
Bisogna però specificare che la figura del dealer, anche se è ben lontana dallo scomparire, per via del suo fascino e della centralità in numerosi giochi d’azzardo iconici e bisognosi di un riferimento, sta iniziando a perdere spessore in alcuni contesti. Il gioco online, nelle sue versioni di app automatiche, ha sostituito la componente umana con un server che distribuisce automaticamente le carte e fa rispettare le regole. Come si può vedere, il gioco del poker si evolve e così le possibilità di lavorare con esso. Dal pokerista di professione al dealer, tuttavia, le opzioni per i più esperti non mancano.