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E.T. The Extraterrestrial, il videogioco che mandò in bancarotta l’industria del gaming

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Negli anni ’80, l’industria ludica ha sperimentato una ascesa interessante seguita poi da un crollo notevole. Questo periodo è stato caratterizzato dall’introduzione di nuove tecnologie, tra cui i videogiochi, e dall’aumento del reddito disponibile delle famiglie. Il boom economico ha alimentato il settore dell’intrattenimento facendo sì che i videogiochi diventassero sempre più popolari. L’introduzione di console di gioco come l’Atari 2600 e il Nintendo Entertainment System (NES) ha contribuito a portare i giochi a casa delle persone, creando un mercato enorme e in rapida espansione.

Sebbene fosse già notevole nel 1983, l’intero comparto videoludico subì un crollo definitivo verso la fine degli anni ‘80. In questi anni il numero di console e prodotti venduti iniziò a diminuire marcando il grosso problema della sovrapproduzione invenduta. Una delle cause attribuite a questo tracollo, oltre alla saturazione del mercato delle console, riguarda la qualità dei titoli di gioco. Lo scarso interesse da parte dei consumatori, l’uscita di giochi di scarsa qualità e la crescente diffusione dei primi personal computer ha decretato la fine di un tale mercato. Il crash ebbe ripercussioni drammatiche, tanto che questo portò al fallimento di numerose compagnie di sviluppo e di produzione che fino a quel momento stavano vivendo un periodo di clamoroso splendore.

La Golden Age degli anni ‘80

Spesso, per semplificare la narrazione di quanto accaduto, si tende a ricondurre alla crisi del 1983 l’uscita del videogame E.T The Extraterrestrial, dai più considerato il peggior gioco mai realizzato nella storia. Il titolo, targato Atari, venne infatti pubblicato dopo solo un anno dall’uscita del capolavoro di Spielberg, con la speranza di cavalcare il successo cinematografico dell’opera. A causa dell’estrema fretta imposta agli sviluppatori, il gioco si presentava piuttosto scadente, caratterizzato dall’assenza di una solida linea narrativa e con evidenti bug di sistema.

Dalle console vintage ai casinò online

Se si guarda al successo che sta vivendo negli ultimi anni il settore del gaming, potrebbe risultare difficile comprendere la portata della crisi che ha attraversato l’industria negli anni ‘80. Il mercato del gaming, ai tempi, si basava esclusivamente sull’utilizzo delle console in commercio. A partire dagli anni ‘80, perdipiù, nacquero i primi sistemi a cartuccia, i quali aprirono a quella che viene definita la seconda era della storia del gaming. In questa specifica epoca storica, il comparto videoludico visse uno splendore fenomenale, tanto che si venne a produrre una quantità eccezionale di titoli spesso, però, di scarsa qualità.

Come abbiamo visto, all’epoca, l’aumento della competizione bastò per fermare l’inarrestabile crescita del mercato di gioco, ad oggi potremmo affermare il contrario. Console da gioco, videogiochi e i più recenti casinò online convivono serenamente alimentando uno dei settori economici più floridi della nostra economia.

Tra i punti di forza di questa crescita vi è sicuramente Internet, che offre la possibilità di accedere alla migliore selezione di slot con jackpot progressivo di un casinò in qualsiasi luogo e momento. Non meno importante è, però, la grande qualità di prodotti tecnologici che accompagna lo sviluppo di console, videogiochi e giochi da casinò. Ne deriva, dunque, che questi prodotti soddisfano e sorprendono le aspettative degli utenti che possono intrattenersi con dei veri e propri capolavori.

La ricetta del flop

Nel 1982 veniva proiettato l’iconico film di Steven Spielberg “E.T. L’extraterrestre”, e data la subitanea popolarità riscossa dall’opera, Atari decise di acquistarne immediatamente tutti i diritti per realizzare un videogioco sul simpatico alieno. La società intendeva rilasciare il videogioco già per il periodo di natale del 1983, quando l’acquisizione dei diritti fu confermata appena qualche mese prima.

Atari, dunque, affidò lo sviluppo ad una sola persona (Howard Scott Warshaw), consentendogli solo qualche settimana per realizzare il videogioco. Come facilmente prevedibile, il risultato fu un flop clamoroso. Il videogioco permette di vestire effettivamente i panni dell’extraterrestre E.T, che il giocatore poteva controllare per raccogliere pezzi di telefono per comunicare con il proprio pianeta di origine.

Il titolo non offriva alcun tutorial di gioco, il che rendeva il gameplay piuttosto difficile, e non era ben chiaro quale fosse lo scopo da raggiungere in ogni livello. La grafica si presentava piuttosto grossolana e la cartuccia era piena di bug di sistema che rendevano ancora più frustrante l’esperienza di gioco. Insomma, E.T. The Extraterrestrial fu un insuccesso tanto scandaloso che Atari commissionò una ditta di seppellire tutte le cartucce in rimanenza nel deserto del New Mexico.

Lo scandalo diventato leggenda

Ecco a voi, dunque, E.T. The Extraterrestrial, il videogioco che negli anni ‘80 ha mandato gambe all’aria l’intero settore del gaming. Com’era abbastanza prevedibile, con il tempo il videogioco è passato da essere un flop stellare a un titolo cult, che tutti gli appassionati desiderano possedere. Tuttavia, ricordare questo episodio non può che far riflettere sulla grande evoluzione del settore dell’intrattenimento ludico. Quest’ultimo, infatti, continua a prosperare grazie ad una collaborazione stretta e necessaria con il web, il mondo dei casinò online, dei videogiochi e delle console.