Sinossi: Nella cittadina siciliana di Pietrammare si tengono le elezioni per il nuovo sindaco. A sfidarsi sono il sindaco in carica corrotto e maneggione Gaetano Patanè ed un onesto professore di liceo Pierpaolo Natoli. I due vengono sostenuti da due fratelli: Salvo, furbo ed esuberante, che fa campagna elettorale per Patanè e Valentino, dal carattere pacato e rispettoso delle regole, che sostiene Natoli. Entrambi sono cognati dello sfidante e sperano di poter ottenere dopo le elezioni il tanto desiderato permesso per ampliare il chiosco che gestiscono nella piazza del paese. I sondaggi danno per scontata la vittoria del sindaco uscente, ma quando inaspettatamente un’inchiesta della Guardia di Finanza comincia a fargli perdere consensi, Natoli viene eletto sindaco. La città sembra respirare aria di cambiamento e tutti sperano di trarre vantaggio da questa elezione (primo fra tutti Salvo che coglie l’occasione di avere un cognato sindaco per avere notorietà e la concessione per il chiosco). Ma la cittadinanza non ha ancora fatto i conti con il rigore morale di Natoli che introduce nuove norme in città come il controllo degli assenteisti, raccolta differenziata e lotta all’abusivismo edilizio. La situazione si complica quando ad esserne colpiti saranno proprio Salvo e Valentino.
Recensione: Ficarra & Picone ritornano al cinema dopo il successo cinematografico di film come La Matassa, Andiamo a quel paese e Il 7 e l’8, che li hanno fatti conoscere al pubblico anche al di fuori delle loro gag televisive. La loro è risultata una comicità dai toni pacati e mai banale, che porta lo spettatore a riflettere con ironia. Con L’ora Legale questo meccanismo si arricchisce di un tono pungente per trattare temi come quello della legalità in politica. I risultati sono ottimi, anche grazie all’aiuto di sceneggiatori come Edoardo De Angelis, Nicola Guaglione e Fabrizio Testini che hanno collaborato a successi come Lo chiamavano Jeeg Robot ed il recente film di Checco Zalone.
Il cast vede protagonisti un gran numero di attori siciliani, tra i quali spiccano un sorprendente Leo Gullotta, nel ruolo del parroco del paese, inizialmente sostenitore della legalità, tanto da citare dal pulpito persino Papa Francesco e Tony Sperandero, da sempre a suo agio nell’interpretare uomini dalla dubbia moralità o addirittura boss mafiosi. Significativa anche la scelta della location: il paesino di Pietrammare è in realtà quella Termini Imerese conosciuta soprattutto per essere sede degli stabilimenti Fiat, e che nel film si vuole mostrare per le sue poco note bellezze. Un film riuscito che vuole essere una lotta ai luoghi comuni e che spinge ogni cittadino ad esaminare il proprio operato e a chiedersi quanto abbia fatto per il bene comune. La parola onestà viene presentata come un percorso che impegna tutti per non crogiolarsi in situazioni di comodo che portano a polemiche sterili.
Alessia Di Fazio