Salvatore Samperi, il regista di grandi successi quali Malizia (1973), che consacrò Laura Antonelli, e Sturmtruppen (1976), trasposizione del celebre fumetto di Bonvi, nel 1977 realizzava Nenè, film crepuscolare, animato da una decisa critica nei confronti della deriva politica italiana post-bellica, tratto dall’omonimo romanzo di Cesare Lanza, e interpretato da Paola Senatore, Leonora Fani, Rita Savagnone, Tino Schirinzi, e i bambini Sven e Vittoria Valsecchi. Partecipò anche, seppur stranamente non accreditato nei titoli di testa, Ugo Tognazzi, nei panni di un barbiere veracemente comunista che ripone tutte le speranze nelle elezioni del 18 Aprile 1948, per un cambiamento di rotta che ridisegni le sorti del paese.
Samperi dipinge un efficace affresco di un – per dirla con Visconti – “gruppo di famiglia in un interno”, facendoci penetrare in un micro cosmo borghese ipocrita e vagamente osceno, in cui il padre-padrone (Schirinzi), segnato dalla guerra e frustrato da un lavoro poco redditizio, oltre che dalle continue lamentele della moglie, detta legge e infligge punizioni (soprattutto corporali). Non poteva mancare, inoltre, il tipico risvolto erotico del cinema del regista padovano, laddove la giovane nipote Nenè (Fani) vive i primi turbamenti amorosi con un ragazzetto spiantato, rendendo partecipe il piccolo Ju (Valsecchi), che ne è in segreto innamorato. Colpisce la licenziosità con cui viene affrontata la sessualità adolescenziale (assistiamo a una ‘scandalosissima’ fellatio praticata da Nenè al piccolo Ju), il che rivela il profondo mutamento culturale avvenuto negli ultimi decenni, laddove all’epoca era possibile trattare certe questioni senza provocare eccessivo sconcerto, tant’è che il film venne vietato ‘solo’ ai minori di 14 anni. Ma ciò che più conta in questa opera della maturità è il sapiente parallelismo tracciato tra l’evoluzione socio-politico-antropologica di un paese messo in ginocchio dall’esito disastroso della guerra e la crescita umana, sentimentale e sessuale della giovane protagonista, la quale si ritroverà a fare i conti con un moralismo di matrice cattolica che ne tarperà l’entusiasmo. Assai riuscita, in tal senso, è la sequenza della messa in cui, durante la predica, il sacerdote officiante, a ridosso delle elezioni, invita apertamente i fedeli a votare per la Democrazia Cristiana, tenendo un vero e proprio comizio, e Samperi, con un fulmineo innesto di alcuni fotogrammi di una precedente scena in cui avevamo scorto la madre durante un rapporto orale con il padre (vediamo anche il corpo di lei segnato dalle vergate inferte dall’uomo), dissacra e mette alla berlina un modo di plagiare le menti che allora era molto in voga, giacché i preti rappresentavano la naturale estensione del potere politico.
Tognazzi, sebbene appaia solo alla fine, fornisce ancora una volta una splendida interpretazione, prima incarnado l’entusiasmo per un cambiamento tanto agognato e, infine, prendendo atto della sconfitta, pur continuando a credere nella possibilità di una riscossa, da prepararsi attraverso un lento ma costante lavoro di aggregazione della masse e di diffusione delle idee socialiste. Parallelamente anche l’esito del primo incontro carnale di Nenè è fallimentare, giacché lo zio la sorprende durante l’atto e, ancora una volta, la percuote disperatamente, sebbene anch’egli si renda conto dell’eccesso della sua reazione. Il film si chiude con la rabbia di Ju, che distrugge la serra che frequentava con la cugina, un piccolo pezzo di paradiso, non ancora contaminato dal peccato, urlando a squarciagola di non voler crescere.
Insomma, il film di Samperi è assai significativo nella misura in cui fotografa con esattezza, ma anche partecipazione, un momento storico dove si decideva l’avvenire di un paese che si sarebbe arroccato per un cinquantennio, complice la sudditanza agli Stati Uniti, dietro lo scudo crociato del partito di De Gasperi, inaugurando quel percorso di sviluppo economico e degenerazione antropologica che si concluse (apparentemente) nei primi anni novanta con la nascita della ‘seconda repubblica’. Splendide la fotografia di Pasqualino De Santis e la musica di Francesco Guccini (che aveva creduto nella bontà dell’operazione politico-culturale del regista).
Pubblicato da Sony Pictures e distribuito da CG Entertainment, Nenè è disponibile in dvd in formato 1.85:1, con audio in italiano (DD Dual Mono) e sottotitoli opzionabili.
Luca Biscontini
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