Michael Cimino (New York, 3 febbraio 1939 – Los Angeles, 2 luglio 2016) è stato un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore statunitense. Il debutto avviene con il film Una calibro 20 per lo specialista, con Clint Eastwood, insieme al quale scrive la sceneggiatura, ma il grande successo arriva con la sua seconda pellicola, Il cacciatore, di cui è anche sceneggiatore, che riscuote un enorme successo di critica e pubblico, vincendo 5 Oscar (su 9 nomination ricevute), compreso quello per il miglior film e la miglior regia. Dopo l’enorme affermazione di pubblico e critica, la United Artists gli concede carta bianca per il film successivo, I cancelli del cielo. Il risultato è un disastro commerciale, che porta addirittura lo studio cinematografico alla bancarotta. Nessuna delle opere successive di Cimino raggiunge il successo di pubblico e di qualità artistica de Il cacciatore, film che gli dà la gloria. Nonostante ciò il suo stile ha lasciato il segno: le sue inquadrature e i movimenti della cinepresa hanno dimostrato di creare un forte impatto visivo.
Cimino nasce a New York da una famiglia borghese di origini italiane. Sin da giovanissimo si dedica agli studi di architettura, pittura, musica e letteratura. Nel 1956 si diploma alla Westbury High School, a Long Island, si laurea in Arti Grafiche alla Michigan State University di East Lansing e consegue un dottorato di pittura alla Università Yale. Nel 1962 Cimino si arruola nell’esercito per sei mesi prima di tornare a studiare pittura e cominciare a realizzare per la televisione numerosi documentari e spot pubblicitari di successo. Studia all’Actors Studio nel corso di recitazione di John Lehne, insegnante di Al Pacino, Dustin Hoffman e Meryl Streep. Muore il 2 luglio 2016.
Nel 1971 Cimino si trasferisce a Hollywood entrando nel mondo del cinema dapprima come co-sceneggiatore di film come 2002: la seconda odissea e Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan. Nel 1974, sempre grazie a Clint Eastwood e alla partecipazione di un giovane Jeff Bridges, debutta come regista con Una calibro 20 per lo specialista che ebbe un buon successo. Nel 1978 è con Il cacciatore, che Cimino entra prepotentemente nella storia del cinema. Il film vince 5 Premi Oscar, tra i quali miglior film e miglior regia, innalzando Cimino come regista di grande prestigio. Considerato uno dei massimi capolavori del cinema mondiale e bellico, benché non sia ritenuto propriamente un war-movie, nel 1996 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 1979 il film I cancelli del cielo segna l’inizio di un apparente declino per la carriera di Cimino. I cancelli del cielo si rivela un flop di pubblico e riceve molte critiche negative, arrestando in parte la carriera del regista. Quello che doveva essere un potente affresco di un’epoca si rivelò un fallimento. Un’opera incompiuta, imperfetta, che comunque mantiene, nonostante gli squilibri e gli eccessi, una carica emozionale altissima, e con il passare del tempo è diventata un cult. Negli anni ottanta il regista riesce a realizzare tra molte difficoltà solo tre film: L’anno del dragone, splendido affresco sulla mala cinese, adattato dal regista con Oliver Stone e con Mickey Rourke protagonista. E proprio Stone dice di Cimino: “Lui non dorme mai. È una personalità ossessiva. È il più faraonico dei registi con i quali ho mai lavorato. (…) Il suo sguardo è fisso sul futuro, sulla storia. Non dà importanza alle sottigliezze”.
Gli altri film diretti da Michael Cimino sono Il siciliano, sulla vita del bandito Salvatore Giuliano e Ore disperate. Nonostante tutto, nessuno di questi film raggiunse mai il grandissimo successo de Il cacciatore. Nel 1996 Cimino ritorna per l’ultima volta dietro la cinepresa e gira Verso il sole, film che ha come protagonista Woody Harrelson: un lavoro strano che all’apparenza può essere visto come un film di strada e di inseguimento, una sorta di road-movie, ma in realtà è un viaggio profondo, tragico, verso quelle radici dell’America spesso dimenticate e tanto care al regista. Verso il sole è stato presentato in concorso al 49º Festival di Cannes. Nel 2015, al Festival di Locarno, gli viene assegnato il Pardo d’onore.