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Gorchlach: the legend of Cordelia

Gorchlach: the legend of Cordelia è una serie indipendente molto carina. Paragonata all’immondizia che si trova sparsa per la rete, Gorchlach è addirittura un capolavoro. Alcuni attori sono bravini, altri abbastanza amatoriali. La regia è la cosa migliore. È molto pulita. Fotografia, costumi, montaggio. Tutto è splendido

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Sinossi: Ercole, dopo aver sconfitto l’idra a 12 teste, ottiene dal suo cuore pietrificato una specie di stele chiamata Gorchlach. Parte per un viaggio alla ricerca del puro di cuore che potrà custodire il Gorchlach e trova il candidato adatto nel suo compagno di viaggio Cordelo, che di lì a poco fonderà la città di Cordelia. In un continuo andirivieni temporale seguiamo le storie medievali delle persone che vogliono impossessarsi della stele e del moderno archeologo, che – almeno, stando a quanto ci lascia intuire il pilota – dovrà lottare contro una malvagia organizzazione e riconquistare il cuore della propria amata.

Recensione: Gorchlach: the legend of Cordelia è una serie indipendente molto carina. Paragonata all’immondizia che si trova sparsa per la rete, Gorchlach è addirittura un capolavoro.

Il regista parla così della propria opera: “L’idea di realizzare questo progetto nasce dalla mia passione per i miti e le leggende, da cui sono stato sempre affascinato e «influenzato» anche grazie ai racconti di mio nonno. Amo il sottile confine tra realtà e mito. Una leggenda su tutte mi folgorò, quella della mitica capitale celtica dei Salassi, la città di Cordelia. Fondata dal semidio Ercole e dal capostipite Cordelo, fu uno dei luoghi più importanti dell’arco Cisalpino. Partendo da questa leggenda iniziammo a sviluppare il soggetto con il supporto di numerosi ricercatori ed esperti, e fu così che nacque il Gorchlach (il protettore), antico oggetto esoterico simbolo di forza e possanza, scolpito da Ercole nel cuore dell’Idra… elemento chiave della storia”.

Come ogni cosa, però, anche Gorchlach ha dei punti deboli. La serie inizia con Ercole. Sembra che il protagonista sia lui, poi però ci si sposta avanti nel tempo. Vediamo l’archeologo da bambino e suo nonno. Poi vediamo l’archeologo da grande che trova un cadavere mummificato. Poi torniamo indietro nel tempo e vengono introdotti tutta una serie di personaggi medievali che non fanno altro che passarsi il Gorchlach. Quando finalmente troviamo il secondo puro di cuore, l’Ispanico, questo viene immediatamente ammazzato. Sotto questo punto di vista manca il focus sui personaggi. Tranne che per l’archeologo e la sua ragazza, si fatica a capire quali personaggi verranno portati avanti e quali no.

Dopo la sigla (che è un po’ troppo lunga per essere la sigla di una serie) una voce onnisciente ci racconta l’antefatto. Prima vediamo quello che era troppo costoso per essere realizzato su “carta”, tipo libro della Disney. Ercole che combatte l’idra eccetera. Poi l’antefatto prosegue in live action. Hercules che cerca il puro di cuore e combatte con la tribù indigena. È un bel bloccone narrativo, forse troppo lungo e articolato per essere solo un antefatto. Tutta quella roba poteva essere sviluppata in un’ulteriore sotto-trama. I pesi dei vari blocchi narrativi risultano quindi leggermente squilibrati. Niente da dire, comunque, sull’elaborazione storica.

La recitazione è un po’ una pecca. Alcuni attori sono bravini, altri abbastanza amatoriali (nel cast, tra gli altri, Sergio Múñiz). La regia di Fabio Cento è la cosa migliore. È molto pulita. Fotografia, costumi, montaggio: tutto è splendido. Forse il commento sonoro è un po’ troppo epico dove non dovrebbe esserlo. Alza l’aspettativa per una scena d’azione “normale”.

Le sopracciglia perfette di Ercole mi hanno fatto sorridere, ma dopo quelle di Jason Momoa nell’ultimo Conan non mi sorprende più nulla.

In conclusione: Gorchlach ha qualche problemino, ma confido in una brillante risoluzione in corsa. L’unica cosa che non riesco a spiegarmi è quest’opinabile tendenza del titolo in inglese. La produzione è riuscita a gestire splendidamente i soldi a disposizione. Questo per quanto riguarda il comparto tecnico. Riguardo al comparto artistico, un Actor Coach e uno Script Editor potrebbero alzare il livello già alto della serie. Personalmente, continuerò a seguire queste persone, perché per essere promettenti lo sono.

Oscar Francioso

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  • Anno: 2016
  • Genere: Avventura, storico/fantasy
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Fabio Cento
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