Dal 17 al 20 febbraio all’Accademia di Francia – Villa Medici
Science des gestes et danse des conflits
Incontri sul cinema di Pier Paolo Pasolini e le ricerche di Ernesto De Martino
L’opera cinematografica di Pier Paolo Pasolini, nei suoi film come nei documentari, è mossa da un’ambizione antropologica: a partire dalle osservazioni sui costumi dei popoli e sulla loro gestualità, esprime le forme arcaiche di resistenza alla normalizzazione capitalista. Mentre Pasolini girava i suoi primi film, il grande etnologo Ernesto de Martino scriveva Morte e pianto rituale antico (1958), Sud e Magia (1959), La terra del rimorso (1961). Durante questi anni fu il solo studioso in Italia a interessarsi alla portata del cinema nel campo dell’etnologia. I percorsi di Pasolini e di De Martino si sono incrociati, le loro opere echeggiano fortemente l’una con l’altra. Negli anni in cui Pasolini realizzava Accattone o Il Vangelo secondo Matteo, De Martino utilizzava il cinema e la fotografia come strumenti di una ricerca fondata su quella stessa alleanza fra espressività dei corpi sensibili e impegno politico: ovvero ricercare nei costumi del Mezzogiorno la sopravvivenza arcaica, pagana dei riti, per rivelarne la singolarità di una cultura e di un popolo oppresso, minacciato dalla “tempesta del progresso” (Walter Benjamin). L’etnologo ha illustrato un album fotografico, l’Atlante figurativo del pianto, ha prestato la sua consulenza scientifica per diversi etnografi che hanno realizzato alcuni documentari e archivi audio-visivi sulla gestualità e sui riti dei contadini del Sud. Nel 1953 De Martino affermava che il film Lamento funebre, di Michel Gandin, potesse “essere la prima voce di un’enciclopedia cinematografica”, che non fu mai realizzata per mancanza di mezzi. Durante i suoi lavori su Aby Warburg (L’immagine sopravvissuta, 2002), e la nozione di “survivance” (Sopravvivenza delle lucciole, 2009), lo storico dell’arte Georges Didi-Huberman propone di analizzare “le analogie, i parallelismi, le divergenze tra l’opera del poeta e quella dell’antropologo”. Tutto ciò attraverso una programmazione che metterà a confronto alcuni film di Pasolini e i documentari realizzati dall’entourage di De Martino partendo dai suoi studi etnologici (Taranta di Gianfranco Mingozzi, Stendali, di Cecilia Mangini, il cui testo è stato elaborato da Pasolini, così come i film di Nino dal Fra?, Luigi di Gianni e Michele Gandin).
Agli incontri sarà presente Georges Didi-Huberman
Il programma completo dell’evento:
Mercoledì 17 Febbraio
Ore 18.00
Passione del grano di Nino dal Fra’, 1960, 12 min.
A seguire
Sopraluoghi in Palestina per “Il Vangelo secondo Matteo”di Pier Paolo
Pasolini, 1963-1965, 52 min.
Giovedì 18 febbraio
Ore 18.00
Stendali di Cecilia Mangini, 1959, 11 min.
A seguire
Nascita e morte nel meridione di Luigi di Gianni, 1959, 10 min.
Lamento funebre di Michele Gandin, 1953, 3 min.
La Rabbia di Pier Paolo Pasolini, 1963, 50 min.
Sabato 20 febbraio
Ore 18.00
Conferenza di Georges Didi-Huberman
“Abgioia. Danser l’affrontement”
Ore 20.00
La taranta di Gianfranco Mingozzi, 1961, 19 min.
A seguire
Accattone di Pier Paolo Pasolini, 1961, 155 min.
Per info:
Accademia di Francia – Villa Medici