L’adolescenza, soprattutto in un campo estivo di pallanuoto maschile, è un inferno in The Plague, il disturbante primo film di Charlie Polinger. Nel film, che è descrivibile come un mix di psicodramma e body horror, Ben (recitato dal debuttante Everett Blunck), un dodicenne timido, entra a far parte di un rituale che prende di mira un emarginato con una misteriosa malattia chiamata “la peste”.
Con conseguenze fisiche reali, quella che doveva essere solo una fantasia sociale sembra diventare concreta. La “peste” è forse una versione ancora più spaventosa della pubertà? The Plague sembra quasi un’allegoria di questo passaggio, ma senza mai risultare prevedibile.
Dichiarazioni e ispirazioni del regista
Joel Edgerton interpreta l’allenatore dei ragazzi, completamente impreparato di fronte alla crudeltà che si infliggono a vicenda. Il film ha debuttato al Festival di Cannes, dove Polinger ha raccontato di aver girato su pellicola 35mm durante un’estate torrida:
“Girare su pellicola rende tutto senza tempo. I volti dei ragazzi e i primi piani risultano incredibili”,
ha spiegato.
Girato quindi su pellicola, il film ricorda i classici coming-of-age ma con un lato inquietante. Polinger ha spiegato di essersi ispirato sia a film sulla crescita dei ragazzi, sia a horror alla Shining, con spazi enormi e opprimenti, per catturare vulnerabilità e tensione sociale.
Secondo IndieWire:
“Nel suo debutto, Polinger esplora adolescenza, body horror e bullismo, ma alla fine il cuore del film sono due dodicenni e il loro diverso modo di affrontare ciò che li rende diversi.”
Quando uscirà
The Plague arriva nei cinema selezionati mercoledì 24 dicembre, con una distribuzione più ampia prevista dal 2 gennaio.