Immersiva e commovente elegia visiva, Water girl (Fille de l’eau) è un flashback di 15 minuti che rivela l’intera vita, corpo e anima, di una raccoglitrice di molluschi marini. Come se un faro dalla riva illuminasse ininterrottamente la protagonista, l’animazione di Sandra Desmazières è muta e lascia, a sua volta, senza parole.
L’acqua e la femminilità
La personalità femminile associata all’elemento acquatico ha spesso affascinato il cinema. Dal film muto che Jean Renoir realizzò nel 1925 con la moglie Catherine Hessling nei panni de La ragazza dell’acqua, alla fiaba che nel 2006 M. Night Shyamalan ha scritto, diretto e interpretato con il titolo Lady in the water.
Il cortometraggio Water girl, che da Cannes arriva al Linea d’ombra Film Festival, sembra suggerire che l’intelligenza di una mente forte sa attraversare le gioie e i dolori della vita con la resilienza e la dinamicità dell’acqua. Senza ribellarsi alla fatica, con profondo amore per l’esistenza e non tradendo mai il proprio punto di riferimento, che qui è rappresentato dal mare.
Immersione totale
Il mare con i suoi frutti offre alla protagonista la possibilità di nutrirsi e di guadagnarsi da vivere, anche se la remunerazione per tante ore di durissima pesca subacquea è deludente. Nel ciclo naturale dell’esistenza, lei ha imparato questo mestiere dalla madre e sogna di trasmetterlo alla prole.
I sogni e gli incubi sono popolati da flutti e da pesci perché il mare è presente in ogni momento, nei turni lavorativi e nello svago, nel tempo cosciente e in quello onirico.
Paesaggi naturali diurni e notturni mozzafiato sono molto più che un semplice sfondo, mentre emozioni e sentimenti portano avanti l’intensa narrazione. Senza dimenticare la componente sociale del cortometraggio, che denuncia la povertà e lo sfruttamento, illustrando anche le trasformazioni in atto.
L’autrice
Per metà francese e per metà vietnamita, Sandra Desmazières ha lavorato per diverse case editrici come illustratrice, ma nel 2003 il suo cortometraggio di animazione Sans queue ni tête ha vinto il premio Cartoon d’or.
In seguito, ha realizzato anche i cortometraggi Bao (2012) e Fluire verso casa (2021), accomunati dal fatto di avere come protagoniste due sorelle.