Torino Film Festival

Il 43esimo Torino Film Festival si svela in conferenza stampa

Il programma di Torino Film Festival 43 svelato in conferenza stampa.

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Nella splendida (e poco nota) cornice dell’Acquario Romano – scelta non casuale – si è tenuta la conferenza stampa del 43esimo Torino Film Festival. Per la seconda volta sotto la guida di Giulio Base, la kermesse piemontese promette già grandi emozioni e si schiude nel suo ricco programma.

Torino Film Festival – Torino Film Fest

Il fascino di Paul Newman troneggia nel manifesto: la sua presenza ha un duplice scopo. Se da un lato è un’icona intramontabile che veicola la magia della Settima Arte, dall’altro funge da legame con il cinema contemporaneo di cui Base si fa promotore.

Il Direttore ha condiviso con noi di Taxidrivers qualche considerazione sulla sua città, Torino e sulla prossima edizione del TFF.

Torino Film Festival 43 | La conferenza stampa all’insegna del ricordo

Ecco allora che, dopo un commosso ricordo al suo maestro, Vittorio Gassman – che ha salutato per l’ultima volta proprio all’interno dell’Acquario Romano – il direttore artistico introduce questa 43esima edizione del Torino Film Festival.

Con l’obiettivo di “custodirne l’impronta autoriale e cinefila”, ha selezionato i titoli (tra 6000 presentati) del programma, insieme a un gruppo di giovanissimi. Restano i tre concorsi (documentari, cortometraggi e lungometraggi) e tre sezioni non competitive (Zibaldone, retrospettiva e fuori concorso). Il numero delle opere è identico a quello dell’anno scorso e ammonta a 120 titoli, tra cui – ci tiene a precisare – nessuna serie televisiva. “Le opere concepite per sala cinematografica restano il cuore del festival, dove ci saranno tante star, oltre alle 12 che riceveranno la Stella della Mole.” Inoltre, spazio al femminile, che si presenta in maniera prorompente, considerato il numero di opere dirette da donne e quello delle giurate. Non a caso i presidenti delle giurie internazionali dei tre concorsi sono Ippolita Di Majo (lungometraggi), Giovanna Gagliardo (documentari), Lina Sastri (cortometraggi).

Entriamo nel vivo del programma con l’attesa retrospettiva dedicata a Paul Newman, che si compone di 24 opere. A introdurle, una serie di eccellenze critiche, 12 a voce maschile e 12 a voce femminile (tra cui spuntano i nomi di Piera Detassis e Gianni Canova), i cui interventi verranno ripresi in video cosicché studenti e appassionati possano recuperarle su YouTube. Inoltre, ogni opera avrà un messaggio inaugurale della figlia dell’attore, Claire Olivia Newman.

Il programma dello Zibaldone

Lo Zibaldone è invece una sezione fedele all’opera di Leopardi, con restauri,  riscoperte e anteprime.

Di seguito i titoli:

Vita mia di Edoardo Winspeare

Paura e delirio a Las Vegas di Terry Gilliam (che riceverà la Stella a Torino)

The Estate accompagnato da Vanessa Redgrave (insignita della Stella della Mole)

Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini

Zorro di Sergio Castellitto (a cui va la Stella della Mole maschile)

Avemmaria opera d’esordio di Fortunato Cerlino con Salvatore Esposito

L’arca russa di Aleksandr Sokurov 

127 ore accompagnato dal protagonista James Franco

Juventus: Il decennio d’oro 

Yunan

Separazioni di Stefano Chiantini con Barbora Bobulova (entrambi presenti a Torino)

La donna della domenica con Jacqueline Bisset (che riceverà la Stella)

C’eravamo tanto amati accompagnato Stefania Sandrelli (insignita della Stella)

Rush accompagnato da Daniel Brühl (anche lui premiato con la Stella)

Nostra signora dei turchi di Carmelo Bene

En guerre accompagnato da Vincent Lindon

Quasi grazia di Peter Marcias

Un homme et un femme di Claude Lelouch (a cui verrà consegnata la Stella)

Strike figli di un’era sbagliata 

Isola

Find your friends

Laghat con Edoardo Pesce

Ritratti di cinema che vede protagonisti artisti del calibro di Martin Scorsese Peter Greenaway, Jane Campion e Tim Burton

Tim Burton in “Ritratti di cinema”

Un film a sorpresa che sarà annunciato nei prossimi giorni, legato alla dodicesima Stella della Mole da consegnare.

I titoli fuori concorso

Tra i titoli fuori concorso troviamo tutte opere inedite o anteprime:

Luz con Isabelle Huppert

La misteriosa mirada del flamenco

Billy Knight di Alec Griffen Roth

The birthday party con Willem Dafoe

Untitled home invasion romance di Jason Biggs (al suo debutto e atteso a Torino)

Sound of falling (candidato tedesco all’Oscar per il miglior film straniero)

L’incroyable femme des neiges

Olmo

Miss of the spider woman con Jennifer Lopez

Pillion con Alexander Skarsgard

Dracula di Radu Jude

Highest 2 Lowest di Spike Lee (a cui andrà la Stella della Mole)

El cautivo (Il prigioniero) di Alejandro Amenábar con Alessandro Borghi

Una foto del backstage di “El cautivo”

Le cri des garde di Claire Denis

Eternity di David Freyne

H is for Hawke con Claire Foy

Urchin di Harris Dickinson

Resurrection di Bi Gan

Euripcja

The teacher di Farah Nabulsi

I, the Song

Magellan di Lav Diaz con Gaël Garcia Bernal

Norimberga con Russel Crowe e Rami Malek

Un film a sorpresa anche in questa sezione.

I titoli in gara al 43esimo Torino Film Festival svelati in conferenza stampa

La prima sezione competitiva si compone di 16 cortometraggi, provenienti da ogni parte del mondo.

Si prosegue poi con i documentari:

About a hero 

Always

Bobó di Pippo Delbono

Coexistence my ass

Dolph: Unbreakable (atteso a Torino il protagonista, Dolph Lungren)

In-I in motion di Juliette Binoche (a cui va la Stella)

The encampments

Je n’avais que le neant 

La vie après Siham

Land with no rider

Mothers

Nel blu dipinti di rosso 

Seeds

Shadowland 

Iron winter

The clown of Gaza

I film in concorso

I lungometraggi sono tutte opere prime o seconde, nello spirito fondativo della kermesse.

Di seguito i titoli:

Amburgo

Slanted

Ailleurs la nuit

Todas las fuerzas

Black ox

Cinema Jazireh

Que ma volonté soit faite

Ida who sang song so badly even the dead rose up and joined her in song

Levers

Il protagonista 

Mo papa

Diya

La anatomia de los Caballo a

Fucktoys

The garden of earthly delights

Eva

*La 43esima edizione del Torino Film Festival si svolge dal 21 novembre al 29 novembre 2025 sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema, presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Carlo Chatrian, con la direzione artistica di Giulio Base.

L’inaugurazione si svolge anche quest’anno nella splendida cornice del Teatro Regio di Torino, luogo simbolo della città e grande teatro lirico internazionale. Co-conduttrice della cerimonia di apertura e di chiusura della manifestazione: Laura Chiatti.

Base: la centralità della sala e i segni distintivi del Festival

Durante una conversazione con la nostra redattrice Cristina Locuratolo, il direttore del TFF ribadisce l’importanza della sala nella sua visione del festival:

“Tutto avverrà in sala, comprese le star, non c’è una masterclass, non c’è sono incontri laterali. Vuoi incontrare Spike Lee? Vieni al cinema, lo ascolti parlare e ti vedi Highest Lowest. Ci tengo a riportare veramente la sala al centro del villaggio, come si direbbe. Rispetto a conquistare altri spazi, l’altra nostra caratteristica era la volontà di snellezza del Festival per non fare come certe rassegne un po’ troppo cariche. Quindi non ho avuto bisogno di altri spazi, anche per concentrare tutto n quello spazio in cui uno, io per primo, ma anche voi,  si muove da una sala all’altra, da un orario all’altro, anche più comodo, un po’ come a Venezia, a  Cannes.”

Base, molto legato al suo luogo d’origine, Torino, ci aveva confessato il sogno di vedere la sua città come Capitale della Cultura. Ora, pare che questo suo desiderio sia in fase di realizzazione:

“Sono felicissimo, mi sento come dire, di aver fatto un buon vaticinio perché questo accada nel 2033. Tra l’altro ho una rubrica su La Stampa che è il quotidiano di Torino e, tutte le settimane, in qualche modo, butto il mio soldino perché questo accada perché, poi alla fine, la cultura è una delle cose per le quali credo valga la pena vivere… è la colonna vertebrale della mia vita, sicuramente cinema, musica, libri, tutto ciò che è bello, per cui viviamo. Io non sono una buona forchetta quindi tutta la mia gioia la metto nella cultura e sono uno di quelli che sta spingendo affinché questa cosa possa accadere”.

Parlando dei segni distintivi del suo festival, Base non ha dubbi:

“Quest’anno ne ha due, secondo me fondamentali, uno che non presentiamo nessuna serie televisiva in nessuna sezione e nessuna veste e mi pare che sia l’unico festival al mondo di questo tipo. L’altro è l’attenzione al genere, abbiamo più i registe donne in concorso rispetto agli uomini con tre presidenti di Giuria donne nelle tre giuri. Mi pare siano due cose piuttosto rilevanti.

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