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FESTIVAL DI CINEMA

CIFF 2025: il cinema globale brilla a Chicago

Il 'Chicago International Film Festival 2025' incorona 'Sirât' e celebra l'eccellenza globale

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CIFF 2025

CIFF 2025 ha spento i riflettori sulla sua 61ª edizione, e il verdetto è chiaro: il cinema internazionale vive un momento di audace sperimentazione. Il premio principale, l’ambito Golden Hugo, è volato in Francia e Spagna, assegnato a Sirât di Oliver Laxe. Il film ha sedotto la giuria con il suo mix inebriante di musica elettronica e suspense, narrando la ricerca disperata di un padre per la figlia scomparsa in un rave nel deserto marocchino. La giuria ha elogiato il film come una

“corsa sfrenata e una padronanza esplosiva”,

capace di essere contemporaneamente thrilling e riflessivo. La vittoria conferma il giudizio già espresso dalla critica di Cannes, che aveva riconosciuto a Sirât i massimi onori. Il festival, come tradizione, ha offerto una panoramica ricca e complessa, ben oltre le previsioni da Oscar, concentrandosi esclusivamente sulle produzioni non statunitensi e celebrando l’impegno di registi di tutto il mondo.

La voce dei bambini e la potenza del cinema documentario

Subito dietro il vincitore principale, il CIFF 2025 ha premiato opere di profonda risonanza etica. Il Silver Hugo- Premio della Giuria è andato a The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania (Tunisia, Francia). La pellicola ha colpito per la sua scelta strutturale unica, usando l’audio come “protagonista” per guidare il pubblico in un viaggio emotivo intenso attraverso la prospettiva dei bambini. Questa tematica si è rivelata centrale. Il cinema documentario, d’altra parte, ha affrontato temi di guerra e memoria. Il Golden Hugo è andato a Put Your Soul on Your Hand and Walk di Sepideh Farsi. Il film è un potente memoriale vivente di Fatma Hassona, giovane fotoreporter di Gaza, attraverso una serie intima di videochiamate. Farsi, impossibilitata ad entrare nella Striscia, ha creato una testimonianza di resilienza, mostrando l’involuzione psicologica della Hassona. Il Silver Hugo per il documentario ha premiato The Tale of Silyan di Tamara Kotevska, un’esplorazione poetica sull’interdipendenza tra uomo e natura.

Eccellenze nella regia e gli onori alla recitazione al CIFF 2025

La categoria di miglior regista ha visto trionfare una donna: Mascha Schilinski per il film tedesco Sound of Falling. Schilinski ha impressionato la giuria con il suo linguaggio audiovisivo sensoriale e immersivo. Il film esplora traumi e segreti generazionali con una “direzione autentica e rigorosa”. La vittoria è stata doppia, poiché Sound of Falling ha conquistato anche il Silver Hugo per il Miglior Suono. I premi per la recitazione hanno celebrato due interpretazioni eccezionali.Il Silver Hugo per la Miglior Performance Maschile è stato assegnato a Wagner Moura per The Secret Agent. L’attore brasiliano è stato descritto come un medium capace di una presenza fresca, empatica, spesso ipnotica. Per la performance femminile, ha vinto l’attrice rumena Eszter Tompa per Kontinental ’25. La giuria ha lodato la sua recitazione sottile, incisiva, mai caricaturale, capace di trasformare una crisi personale in una riflessione universale.

L’Italia celebra Sorrentino e la nuova linfa dei registi

L’Italia ha fatto sentire la sua voce grazie a un gigante del cinema. Il Silver Hugo per la Miglior Sceneggiatura è andato a Paolo Sorrentino per il suo film La Grazia. La giuria ha motivato il premio affermando che l’autore ha saputo far diventare le parole “la carne del film”. La sceneggiatura è stata lodata per la creazione di “personaggi meravigliosi” e per una storia che appare spontanea ma precisa nella sua esplorazione del potere e delle sue “assurde contraddizioni”. Anche la competizione per i Nuovi Registi ha messo in luce talenti emergenti. Il Golden Hugo è andato alla regista russa Nastia Korkia per Short Summer. Nonostante il pochissimo dialogo, il film ha tenuto il pubblico col fiato sospeso con una potente messa in scena. Questo premio conferma la missione del festival: scoprire e promuovere la nuova guardia del cinema mondiale. La manifestazione si conferma un appuntamento fondamentale.

Al CIFF 2025 Chicago Award e le storie che non si possono dimenticare

Infine, il festival ha onorato la sua città con il Chicago Award. Il premio è andato a One Golden Summer di Kevin Shaw. Questo documentario affronta una storia locale complessa: l’ascesa e la successiva squalifica della squadra di baseball giovanile Jackie Robinson West. La pellicola è stata celebrata per il suo potente, umano rivisitare una storia cruciale. Shaw ha usato interviste intime per sondare i pregiudizi razziali, gli stereotipi e le complessità etiche dello sport giovanile. Il film, a tratti devastante, riesce anche a essere edificante, onorando il talento e la resilienza dei giovani atleti. La sua capacità di costringere lo spettatore a confrontarsi con il passato e il presente lo rende un’opera essenziale. Il Chicago International Film Festival 2025 chiude, dunque, come un ponte tra culture, celebrando storie che, dalla rave culture marocchina al dramma sportivo americano, definiscono la nostra umanità condivisa.

(Fonte: IndieWire)